IL SEGRETARIO PROVINCIALE CISL FROSINONE, ALESSANDRA ROMANO NEL FOCUS GROUP REGIONALE PER LE POLITICHE FAMILIARI
La CISL, congiuntamente con la FNP, ha intrapreso un percorso di analisi dell’orientamento familiare delle politiche di welfare delle principali Regioni italiane (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sicilia) attraverso dei Focus Group regionali a cui partecipano Dirigenti Sindacali provenienti dalle varie Province. La CISL di Frosinone, sempre vigile sulle problematiche sociali del territorio, ha partecipato al Nominal Group Technique (NGT) che si è riunito, il 25 giugno scorso, a Roma, presso la sede Cisl Regionale, per analizzare le politiche familiari adottate dalla Regione al fine di individuare metodi e strumenti scientifici di intervento. Il Tavolo di Lavoro è stato coordinato dai ricercatori della società Aretés di Modena, che garantisce un grado di competenza riconosciuto sulla materia; il gruppo si è basato sulla gestione tecnico-scientifica della tematica ed ha utilizzato metodi e criteri innovativi, al fine di pervenire ad un indicatore IGF (indice del grado di familiarità) che permetterà di valutare se ed in quale misura le politiche regionali sono orientate alla valorizzazione della famiglia. Il Segretario Provinciale CISL, Dott.ssa Alessandra Romano, componente del NGT, ritiene che il ruolo svolto dalla famiglia per la coesione sociale e lo sviluppo del Paese debba collocarsi al centro del dibattito politico poiché, proprio addosso alla famiglia si stanno scaricando una serie, sempre maggiore, di bisogni che l’attuale sistema di welfare non riesce più a sostenere, costringendola al gravoso ruolo di ammortizzatore sociale. Credo che la ricerca del NGT, dichiara la Romano, possa rappresentare, per tutti gli attori istituzionali e sociali, un utile strumento di analisi per qualificare la programmazione regionale e pervenire ad una concertazione partecipata, stilando e siglando accordi territoriali. Finalmente ci si avvia verso una ricercata attenzione alla famiglia nei sistemi regionali; nell’attuale riflessione politica, la famiglia acquisisce una propria identità e si configura come soggetto sociale pubblicamente rilevante ed essa non è guardata più soltanto come ambito di cura, affetti e solidarietà privata. Gli attuali strumenti a sostegno della famiglia, continua il Segretario, sono stati concepiti con ottica assistenzialista, generando interventi frammentari ed indiretti (prestito-bonus bebè, rimborso trasporto/mensa, contributo locazione, rimborso spese mediche, ecc.). È giocoforza affrancare le iniziative di intervento a favore della famiglia dal concetto della “sanitarizzazione” degli aiuti, poiché la famiglia non è affatto un organismo patologico della società, da soccorrere all’occorrenza, ma è capitale sociale su cui investire puntualmente ed a prescindere dal bisogno. Ciò comporta anche una ridefinizione del concetto di servizio pubblico ad essa destinato; è servizio pubblico (bene materiale o immateriale accessibile a tutte le persone senza condizioni) ciò che risponde ad un bisogno pubblico ovvero destinato al servizio ed al godimento della collettività, indipendentemente da colui che lo eroga, soggetto pubblico o privato. Dall’analisi della normativa, Legge Regionale n. 32 del 7-12-2001, benché l’art. 2 enunci elevati principi, non è riscontrabile una posizione d’avanguardia che si orienti allo sviluppo della famiglia attraverso, ad esempio, l’analisi reale e concreta dell’indicatore di fecondità (numero medio di figli per donna ed età media delle madri), inteso anche come segnalatore per buone pratiche, tese all’incremento demografico di un paese sempre più anziano e longevo; l’Italia, dopo la Germania, è il paese più “vecchio” d’Europa! Ancora, prosegue il Segretario, la perdita reale di potere d’acquisto delle famiglie ha fatto registrare una diminuzione dell’1,7% dei consumi nel 2009; il valore mediano della spesa mensile per famiglia, cioè quello al di sotto del quale si colloca la spesa della metà delle famiglie residenti, è sceso al – 2,9%. La preoccupante contrazione osservata a livello nazionale è essenzialmente dovuta alla diminuzione esponenziale registrata soprattutto nel Mezzogiorno. Infine, Alessandra Romano ribadisce il costante impegno della CISL anche sul fronte della ricerca e dell’innovazione degli assets istituzionali, che nella fattispecie possono riassumersi in alcuni spunti per la riflessione politica sul welfare: sgravi fiscali (sistema fiscale agevolato per le famiglie con reddito medio/basso) e NAF nuovo assegno familiare; modelli sostanziali per la conciliazione dei tempi vita/lavoro (welfare di genere); passaggio da pari opportunità a pari responsabilità nell’ambito del nucleo familiare con condivisione effettiva della organizzazione genitoriale (congedo paterno); permanenza dell’anziano all’interno della famiglia e soluzioni abitative di cohousing (welfare di prossimità); potenziamento dei servizi alla persona; pubblicità esterna ed adeguata comunicazione dei provvedimenti a favore del soggetto famiglia, adottati a livello comunitario, nazionale, regionale e dagli EELL.