Giovani e Lavoro: Un difficile connubio per i MILLENIALS. Cisl: “Il Governo accolga le nostre proposte”
Li chiamano “giovani adulti”, “illusi”, “disagiati”. È la generazione dei Millenials, i giovani tra i 25 e i 34 anni, quelli che non trovano lavoro, non possono diventare adulti e devono rinunciare a una propria casa e a una propria famiglia. Sono circa 7 milioni e hanno visto raddoppiare i tassi di disoccupazione negli ultimi dieci anni, da quando avevano 15 anni e un futuro di successo. Rispetto ai coetanei europei, gli italiani sono la generazione tra i meno occupati del Continente e rassegnati all’idea che non ci sia spazio nel mercato del lavoro. Stabilizzare il lavoro dei giovani è da sempre l’obiettivo della Cisl ma è necessario che “i contratti a tempo determinato costino di più e si incentivino le assunzioni stabili con contratti a tempo indeterminato”; che “si scoraggino le varie forme precarie e più flessibili di lavoro”; che si realizzino “efficaci interventi di politiche attive, programmi di formazione e di alternanza scuola-lavoro”.
Questa è la strada che bisogna perseguire, anche per rispondere alle sollecitazioni del Presidente della Bce Mario Draghi ha rivolto ai Governi europei di rispondere con urgenza alle esigenze dei giovani.
Come ha sottolineato Draghi, i giovani non vogliono vivere di sussidi ma chiedono efficaci programmi di formazione professionale ed un lavoro stabile in modo da contribuire al futuro dell’Europa ed al bene comune. Per questo speriamo che nella Legge di bilancio che il Governo predisporrà si tenga conto delle proposte che il sindacato ha fatto nel tavolo sul lavoro, dalla realizzazione delle politiche attive, al tema della formazione per tutti i lavoratori, l’alternanza scuola – lavoro, l’incremento del lavoro femminile, insieme a politiche mirate di sostegno delle aree deboli dal punto di vista occupazionale.
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