La beffa di Roccasecca: utili raddoppiati prima di uccidere la Ideal Standard
Il segretario generale Cisl Enrico Coppotelli visita lo stabilimento Ideal Standard. la follia del capitalismo ingordo. Niente investimenti, solo guadagni. Prima di scappare.
Sono le 9.30 in punto, sul piazzale dell’Ideal Standard il termometro segna -1. Si battono i piedi sul ghiaccio, non ci sono falò accesi con i bancali in legno nel piazzale dello stabilimento condannato a morte dai suoi proprietari.
Ideal Standard è la capitale italiana del nuovo turbo capitalismo: fai i soldi e scappa. Forse è per questo che i Tg nazionali stanno bene attenti a non dire nemmeno una parola. Perché parlare di Roccasecca significherebbe raccontare che tutto il Paese è su un immenso Titanic che rischia di andare giù se decideranno di andare affari altrove gli imprenditori stranieri ai quali abbiamo svenduto la nostra argenteria industriale.
La follia della moderna industria è tutta in questo immenso stabilimento, immerso nel gelo della campagna di Roccasecca, un tempo feudo dei Conti d’Aquino dai quali nacque San Tommaso.
Perché solo un’Industria folle ti manda nello stesso giorno la lettera con cui congratularsi con te perché durante il 2017 hai lavorato così bene e così tanto da centrare il ‘premio di produzione’: un po’ di bei soldini in più che fanno sempre bene. Ma insieme ti manda pure la lettera di licenziamento per sirti che chiude e non gli servi più. Perché il turbo ha smesso di girare o forse perché girerà meglio da un’altra parte.
Beffa nella beffa. Il turbo a Roccasecca ha girato tanto: in un solo anno Ideal Standard qui ha raddoppiato gli utili. Basta leggere la relazione allegata al bilancio 2016:
«La contrazione del mercato della ceramica pare essersi fermata e ci si sta indirizzando verso una fase di stabilizzazione, pur rimanendo invariata la tendente riduzione del prezzo medio di vendita.
In tale contesto, anche per effetto della rilevante percentuale di prodotto destinato al mercato straniero, il volume prodotto dai siti di Trichiana e Roccasecca è aumentato rispetto all’esercizio precedente, risultando maggiore rispetto alle ipotesi di Piano.
Il risultato di esercizio nel 2016 è pari a 1.779.000 euro, mentre l’anno precedente è stato di 939mila euro.
Ma questi non sono imprenditori. Gli imprenditori sono quelli che con una parte degli utili ci rinnovano gli impianti: invece a Roccasecca una parte è ormai obsoleta. Gli imprenditori sono quelli che di fronte a queste cifre, una parte la destinano alla rimozione dell’amianto contenuto nella copertura in eternit: non risulta che a Roccasecca sia stata rimossa.
Il turbo capitalismo è fare tanti soldi, farli in fretta, metterli tutti in tasca. E chi s’è visto s’è visto.
Un suicidio. Perché se non rinnovi gli impianti, il tuo prodotto entro poco tempo lo fanno in Tunisia o Romania a metà prezzo. Il tuo bidet è uguale a quello che fanno loro ma costa il doppio.
Il dramma è che nell’area industriale di Roccasecca non c’è solo Ideal Standard a stare così. Ci sono altre situazioni che stanno per esplodere. Ma nessuno questa mattina lo sa, mentre sbatte i piedi nel ghiaccio, sotto le bandiere gelate dei sindacati.
Nicola Zingaretti è passato qui ed ha giurato che si occuperò del loro destino, I lavoratori ora sono sotto al gazebo per continuare, fuori dal turno di lavoro, a manifestare il loro no ad un’azienda che con una mano gli dà il premio di produzione e con l’altra li licenzia.
Sotto al gazebo tra gli altri c’è Franco Meta, storico sindacalista Cisl in Ideal Standard. È proprio lui a sbattere i piedi ed attendere Antonella Valeriani, Segretaria Provinciale della FEMCA – CISL, la potentissima categoria dei Chimici. In Provincia di Frosinone conta quasi 3.000 iscritti. Con lei sta per arrivare il Segretario Generale Enrico Coppotelli. Lui forse non era nato quando questa fabbrica veniva inaugurata. Ma è uno tosto: di quelli che non ha bisogno di alzare la voce per fare a pezzi i ragionamenti dei suoi avversari.
È stata proprio lei a volere che il Segretario Generale Coppotelli visitasse lo stabilimento di Roccasecca. Per fargli capire lo stato della fabbrica, i volumi, la produzione. Ma soprattutto per poter parlare con i lavoratori: quelli stritolati dal turbo che loro stessi hanno fatto girare producendo soldi a palate. E condannandosi senza saperlo.
Fuori dai cancelli il clima è irreale, tutto funziona, tutti sono al lavoro. Il parcheggio è pieno di vetture degli operai, per i lavoratori tutto sembra come se nulla fosse accaduto. Fuori il presidio è continuo, costante.
Fa freddo quando si vedono entrare Coppotelli, Valeriani e Meta nell’ufficio del direttore dello stabilimento. Ne escono dopo circa 40 minuti.
Da quel momento inizia il giro dei reparti da parte della Cisl. In ogni reparto Coppotelli tiene una Assemblea dove i lavoratori sono reduci delle parole forti pronunciate dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti (leggi qui La rabbia di Zingaretti all’Ideal Standard: «Atto criminale, non la passeranno liscia»). Vogliono confrontarsi con i loro rappresentanti ora, con chi, giorno per giorno è di fianco a loro per cercare di traghettare questa vicenda verso acque più calme.
Mai una voce stonata. Roccasecca ha dei grandi operai. Quello che colpisce è la dignità della loro protesta. Come se avessero capito tutti che quanto sta succedendo è colpa di un Capitalismo malato. E di Ceo che hanno preso il posto di Direttori. Di Amministratori che non hanno mai messo piede in una linea di produzione, Grandi persone ci sono in questa Provincia. Questa è l’Italia vera.
Alessioporcu.it – Segretario, Lei lunedì durante la Festa della CISL Università a Cassino, davanti al Rettore Giovanni Betta ha parlato di una globalizzazione inumana ed una finanza ingorda, che ci hanno consegnato più diseguaglianze sociali, più povertà, più disoccupazione in questo fine 2017, soprattutto nel Cassinate, con FCA e Ideal Standard che ci hanno fatto respirare prepotentemente l’odore acre del CEO Capitalismo.
Enrico Coppotelli – La dimostrazione l’abbiamo qui sotto i nostri occhi. In ogni reparto visitato abbiamo tenuto piccole Assemblee con i lavoratori, circa 15 minuti l’una. Grandi professionisti, oserei dire artigiani, per come riescono a trasformare semplici composti in elementi di design ed efficienza. Ho trovato una azienda con una grande anima, data da grandi Lavoratori.
Il 21 le Federazioni di Categoria dei Chimici si incontreranno nuovamente con l’azienda presso Unindustria. Quali le posizioni?
Stamattina ho condiviso con Antonella Valeriani della FEMCA – CISL la posizione unanime della CISL: se non si ritirano i licenziamenti non ci si siede neanche a parlare.
Il Presidente della Regione Lazio ha definito criminale l’atteggiamento dell’impresa ed ha assicurato che vi sarà una battaglia che farà insieme ai Lavoratori. Cosa ne pensa?
Il Presidente Zingaretti ha manifestato un sentire unanime sull’atteggiamento dell’azienda, ha un ruolo di rilievo, fondamentale oserei dire. Avere la Regione Lazio dalla nostra parte è indubbiamente un grande, anzi grandissimo, valore aggiunto.
Qual è invece l’umore dei Lavoratori?
Una dignità travolgente, persone vere che hanno combattuto con grandi sacrifici per avere un futuro lavorativo all’interno della fabbrica e noi dobbiamo fare di tutto per poterlo garantire.
Che valore dare a questa vertenza?
I lavoratori ed il sindacato stanno agendo per non ridurre questa vertenza a semplice livello locale. Ma dobbiamo renderla una vertenza di valenza nazionale. Se oggi questa situazione si è verificata su Roccasecca domani potrebbe toccare agli altri stabilimenti ed è per questo che vanno rimesse in fila le relazioni Industriali. Il tavolo al Ministero per lo Sviluppo Economico diventa fondamentale per riprogettare lo stabilimento e l’apporto della Regione è importantissimo. Domani o l’azienda ritirerà i licenziamenti o altrimenti noi intraprenderemo tutte le azioni volte a tutelare lo stabilimento di Roccasecca. Per la persona e per il lavoro, per contrastare il primato della finanza sull’economia.
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Fonte: Alessio Porcu