Alessandra Romano: Le cinque giornate delle donne. La seconda tappa a Sora
E’ Approdata a Sora la seconda tappa de “Le cinque giornate delle donne” dove si è parlato dell’impatto dei cambiamenti sociali: Welfare e Conciliabilità. L’iniziativa è stata promossa da CGIL (Bruna Cossero), CISL (Alessandra Romano) e UIL (Anita Tarquini), con il patrocinio della Provincia di Frosinone, dei Comuni di: Cassino, Sora, Pontecorvo, Anagni e Frosinone, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cassino ( Prof. Fiorenza Taricone) e con le Associazioni del territorio (coordinate da Patrizia Danella).
Le politiche di conciliazione e di welfare, hanno affermato le organizzatrici, devono perseguire risultati realizzabili, devono affrancare il concetto di pari opportunità dagli impacci connessi alle teorizzazioni, poiché la trattazione del problema è legata, troppo spesso, ai riti ed agli obblighi del politicamente corretto. Ma soprattutto è ora di riconoscere che gli strumenti per il welfare e la conciliabilità non sono a favore delle donne, ma della famiglia, del sociale, dell’economia e dello sviluppo del Sistema Paese. Occorrono servizi di nuova generazione e di qualità, in una visione dinamica e a favore delle diverse tipologie di lavoro: full-time, part-time e con orario modulato e flessibile. Per fare un vero passo in avanti verso le la promozione della donna a tutti i livelli, siamo convinte, hanno continuato le promotrici, che occorrono azioni positive, che non possono essere legate soltanto all’intervento del legislatore e alla definizione di norme, ma vanno accompagnate da provvedimenti concreti di natura sociale, culturale e contrattuale. Tutto ciò passa attraverso le nuove relazioni sindacali nei luoghi di lavoro; attraverso una maggiore attenzione degli amministratori locali ed attraverso il sostegno da parte dello Stato, perché la grande sfida che le donne hanno di fronte oggi non è semplicemente riuscire a conquistare il posto sociale che spetta loro per capacità e competenze, la sfida è restare soggetti destinatari di diritti. Abbiamo pensato, concludono le organizzatrici, ad una rete sistemica, ad intersecare le diverse realtà di cui ciascuna di noi è partecipe, ad un laboratorio aperto, per creare una larga alleanza che sappia portare avanti la rivendicazione che scaturirà dalle Cinque Giornate.