Benessere lavorativo-meeting con rappresentanti canadesi
Dopo i recenti incontri con Colfasa / Prodest dove abbiamo trasferito al meglio la nostra esperienza ai centri antimobbing della Romania, con cui naturalmente continuano i contatti; il 26 giugno è terminata la settimana d’incontri di studio tra lo “sportello mobbing INAS CISL” ed i rappresentanti della “University of Manitoba” in Winnipeg, Canada.
Molti gli argomenti trattati tra cui naturalmente il mobbing , il bullying , la prevenzione delle molestie in ambiente di lavoro, lo stress legato all’ ambiente lavorativo , la gestione delle risorse umane. Come precedentemente comunicato i due rappresentanti sono: Raymond Lee membro del World Health Organization’s Global Occupational Health Network, and the Global Health Workforce Alliance e Brenda Lovell membro dell’ unità di ricerca della World Organization of Family Doctors.
Durante gli incontri i rappresentanti canadesi hanno illustrato una loro recente ricerca: “Impact of Workplace Bulling on Emotional and Physical Well-Being”, dove è dimostrato che a causa degli atteggiamenti persecutori in ambiente di lavoro non è solo la vittima a mostrare elementi di sofferenza di natura psicofisica ma anche eventuali testimoni , così come è dimostrato che tali condizioni da parte delle vittime possono migliorare rapidamente cambiando ambiente lavorativo magari più impegnativo ma più sereno. Da parte INAS è stata mostrata la ricerca “Come il mobbing cambia il percorso di vita”, ricerca presentata in tre contesti internazionali, dove si dimostra che il mobbing non solo genera danni alla salute spesso irreversibili, ma che addirittura cambia lo stato sociale del lavoratore sino alla perdita del coniuge, dei figli, degli amici, del lavoro, della salute, delle possibilità economiche e quant’altro , storie che a volte si concludono tragicamente come da testimonianze raccolte.
Quello che più colpisce su questo argomento, oltre alle “chiacchiere” di facciata, è il forte disinteresse sociale ad un problema che grazie anche alla crisi economica è in forte crescita. In fondo è evidente che la società non vuole sapere, non è interessata, finge di ignorare il problema. Ne è testimonianza l’ assenza di una legge dedicata al mobbing in valutazione presso il nostro parlamento dal 1996; aggiungo una frase significativa che venendo da un altro continente conferma le mie parole : ” Troppo spesso non è data la giusta attenzione dai datori di lavoro, sindacati, istituzioni governative e lavoratori stessi poiché il mobbing è considerato un problema personale” (da Psychological Harassment and Bullying in Manitoba Workplace).
Altri dati di interesse raccolti riguardanti il Canada specificano che non esiste una legge federale dedicata al problema e che ogni provincia ha una propria definizione legislativa, Quebec 2004, Ontario, Manitoba 2011, Saskatchewan.
Da ricerche canadesi risulta che nel 50% dei casi i persecutori sono donne, nell’ 84% sono le donne a perseguitare le donne, che gli uomini perseguitano donne nel 69 % dei casi, che l’ 81 % dei persecutori sono i capi meno spesso sono i colleghi e che le piccole e medie imprese sono le più vulnerabili per assenza dei sindacati e programmi d’ assistenza ai lavoratori; in particolare quest’ultimo dato trova ampio riscontro nel nostro Paese.
E’ stata anche illustrata un recente guida “Guide for Preventing Harassment in the Workplace”, agosto 2011 Manitoba, ed i relativi vantaggi ottenuti dalla sua applicazione.
Il giorno 26 eccezionalmente, rispettando scrupolosamente la privacy, i nostri ospiti sono stati presenti a due incontri dello “Sportello mobbing INAS CISL” con lavoratori in cerca di aiuto per supposti atteggiamenti persecutori. L’incontro è stato di grande interesse, primo per la riconosciuta positività con cui operiamo, secondo perché in un caso essendo il lavoratore per motivi professionali a conoscenza della lingua inglese ha discusso ed illustrato i suoi problemi direttamente mostrando come il mobbing viene attuato nel nostro Paese. Lo scambio di informazioni con i rappresentanti canadesi è durato più giorni sino a concludersi con l’accordo di attuare una ricerca comune sul “benessere lavorativo” con una analisi che vede coinvolti due centri divisi dall’ oceano Atlantico ma uniti negli intenti sociali ; l’ Università di Manitoba e l’INAS CISL.
Fernando Cecchini