Lavoro domestico: sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale
Roma, 10 aprile 2013 – Dopo quasi due anni di trattativa, è stata siglata l’ipotesi di intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei lavoratori domestici (colf e badanti). L’accordo non era stato sinora raggiunto
per contrasti con le controparti riguardanti due temi in particolare: l’aumento salariale e la tutela della lavoratrice madre. Gli aumenti previsti dall’intesa, a decorrere dal 1 gennaio 2014, vanno nella direzione di un recupero del potere d’acquisto calcolato attraverso gli indici Istat e (in relazione alla paga mensile del livello BS convivente), ammontano a 19 euro complessivi. Saranno erogati in tre tranche: gennaio 2014, 2015 e 2016. Per comprendere meglio e nei
dettagli è utile sapere che il Contratto del lavoro domestico prevede un meccanismo di adeguamento annuale delle retribuzioni minime che garantisce almeno il recupero dell’80% dell’inflazione.
L’obiettivo che le Organizzazioni sindacali avevano fissato e che è stato raggiunto con l’intesa è quello di recuperare il 20% drenato di anno in anno.
Riguardo alla tutela delle lavoratrici madri, le organizzazioni sindacali, auspicando in tempi brevi il recepimento della Convenzione Internazionale ILO n.189 sul lavoro domestico dignitoso, hanno deciso di accogliere la disponibilità
delle controparti a un prolungamento dei tempi di preavviso per le lavoratrici madri.
L’ipotesi definitiva del CCNL sarà ufficializzata entro il 31 maggio, Verrà poi sottoposta alle consultazioni nei territori nel corso del mese di giugno, e giungerà quindi alla firma definitiva.
«In un momento così critico, il rinnovo di un Contratto nazionale che coinvolge oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori, è un segnale importante di responsabilità delle Parti Sociali» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat-Cisl, Pierangelo Raineri. «Ci auguriamo – ha commentato il segretario nazionale organizzativo Fisascat, Rosetta Raso – che questa intesa venga colta dal futuro Governo come un’opportunità di valorizzazione della professione, così nascosta, ma al tempo stesso così importante. L’accordo acquista un significato particolare in una stagione di progressiva riduzione del welfare pubblico».