A. Romano: Continua la protesta Cisl all’iniquità della manovra
La legge di stabilizzazione finanziaria, appena varata, risulta essere doppiamente iniqua, soprattutto per le donne, è quanto dichiara in una nota, Alessandra Romano, Segretario Provinciale CISL.
L’anticipo al 2014 dell’innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici del settore privato, così come già avvenuto per il pubblico impiego, bersaglio privilegiato per il contenimento della spesa pubblica, denota un insostenibile accanimento di genere del maxiemendamento alla manovra. Intanto perché le donne, lavoratrici dipendenti, sono le prime a pagare attraverso la cospicua tassazione alla fonte, per colmare l’evasione e l’elusione fiscale; inoltre le lavoratrici sono le più colpite dalla persistente crisi congiunturale, poiché le prime ad essere espulse dal mercato del lavoro, sono coloro che alimentano maggiormente il precariato; ancora, le donne italiane, ed in particolar modo nella nostra provincia, sono coloro che permangono arenate a tassi di disoccupazione strutturale elevatissimi, tra i più alti dell’UE, così come rilevato, anche, dall’Istat nel suo ultimo Rapporto 2011, in cui si legge che la crisi ha “accentuato la segregazione femminile nei segmenti di mercato a bassa specializzazione”; ma ancor più, continua la Romano, le donne subiscono questo iniquo provvedimento per la mancata previsione di strumenti compensativi sul fronte delle esigenze di conciliazione, proprio per la pluralità di carichi. Noi, donne e uomini della CISL, prosegue il Segretario Provinciale, riteniamo che il progressivo innalzamento dell’età pensionabile delle donne, doveva necessariamente prevedere strumenti di accompagnamento innovativi, di integrazione del reddito, di ammortizzatori sociali, di sviluppo del sistema della bilateralità per articolare un valido sostegno alle politiche di welfare state, di inclusione sociale e di azioni positive. I provvedimenti inseriti all’interno del testo della legge di conversione, modificati, emendati e stralciati, di volta in volta, come a dover riempire di ogni guazzabuglio il grande vaso di Pandora, continuano ad essere legati a scelte di politica economica depressiva, non vanno nella giusta direzione, in quanto non legati a riforme strutturali e di sviluppo, ma soprattutto perché non incidono per nulla su sprechi, privilegi, abusi ed inefficienze dei costi della politica. È stato ripetutamente annunciato a suon di slogan, ma di fatto, non c’è stata la seria intenzione di inserire, anche in Italia, una sorta di “Buffett Rule” per gli intoccabili Paperoni. La CISL, ritenendo che il lavoro di ciascuno rappresenti una risorsa ineludibile per il rilancio del Sistema Paese e non un costo da abbattere, ha cercato di contrastare in ogni modo la manifesta iniquità di queste scelte governative, con proteste, manifestazioni, sit-in nazionali e provinciali; adesso auspichiamo fermamente, conclude Alessandra Romano, il mantenimento degli impegni per l’allocazione dei 90 mln di euro derivanti dall’innalzamento dell’età pensionabile delle donne per tali scopi e manterremo alta la guardia affinché il principio di pari opportunità tra uomini e donne si concretizzi non solo alla fine del percorso lavorativo, ma specialmente nel momento dell’accesso e della tenuta dell’occupazione, perché continuiamo ad avere la sensazione che quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!
Ufficio stampa e comunicazione CISL di Frosinone