Cgil Cisl Uil, Proroga ammortizzatori sociali area di crisi
Questo è il primo passo, commentano CGIL CISL e UIL attraverso i Segretari Generali BRIGANTI, COPPOTELLI e STAMEGNA, ora la fase 2 ovvero gli investimenti nell’Area di Crisi e soprattutto delle politiche attive in grado di riqualificare adeguatamente i lavoratori per rispondere alle esigenze del mercato e dell’economia.
In data 1-12-2016 presso la Regione Lazio si è svolto l’incontro con l’Assessore al lavoro per dare seguito a quanto previsto dall’addendum dell’8 novembre 2016 relativamente all’indennità di mobilità in deroga.
In particolare le OO.SS. CGIL-CISL-UIL hanno chiesto un monitoraggio relativamente all’andamento dei trattamenti di integrazione salariale in deroga previsti dai punti A-B-C-D- del sopra citato addendum.
Per quanto riguarda il tema delle politiche attive del punto E si è convenuto di attivare unitamente alla regione, un tavolo con i soggetti istituzionalmente interessati ai progetti di sviluppo dei singoli territori, così come è previsto dalla Call for proposal, per dare luogo ad una formazione mirata quale misura di politica attiva, in grado di incrociare coerentemente domanda e offerta di lavoro.
Per quanto riguarda invece la mobilità in deroga punto F dell’addendum, si è convenuto che entro e non oltre il 16-12-2016 i soggetti interessati (coloro che sono residenti in una delle aree di crisi industriale complessa e che abbiamo terminato nel 2016 i benefici della mobilità ordinaria, dell’indennità Aspi e Mini Aspi, Naspi e delle indennità di disoccupazione agricola con requisiti ordinari) dovranno esprimere la loro disponibilità su apposito modulo predisposto dalla Regione e disponibile presso le sedi sindacali dei territori interessati.
Si precisa che, la richiesta della possibile erogazione di tale indennità sarà subordinata alla disponibilità ad effettuare percorsi di politiche attive che saranno successivamente definite con apposite intese.
Questo è il primo passo, commentano CGIL CISL e UIL attraverso i Segretari Generali BRIGANTI, COPPOTELLI e STAMEGNA, ora la fase 2 ovvero gli investimenti nell’Area di Crisi e soprattutto delle politiche attive in grado di riqualificare adeguatamente i lavoratori per rispondere alle esigenze del mercato e dell’economia.