Cari amici ed amiche pensionati,
Con l’assemblea organizzativa di oggi, che vede la presenza di tutto il quadro dirigente provinciale della FNP si chiude una fase di riflessione che ci ha visti impegnati nelle varie discussione degli organismi. Certamente segna una discontinuità rispetto al passato, non segue un completo percorso congressuale, infatti a livello territoriale l’unica categoria che fa l’assemblea è la FNP. Il fatto che siano cambiate le modalità non ci esime dal fare una valutazione dall’ultimo Congresso ai giorni nostri in particolare dal punto di vista organizzativo.
Ho notato, nelle riunioni che hanno proceduto l’assemblea di oggi, una discussione animata, qualche volta con accenti critici, ma estremamente impegnata sulle riflessioni che va da problemi più generali, ai locali e all’assetto organizzativo che la FNP si è data in questi ultimi anni, che in definitiva sono i temi del dibattito delle assemblee.
Certamente, come affermai nell’ultimo Congresso la struttura sindacale deve essere più a contatto con la gente che rappresentiamo per meglio capire i problemi e per meglio saper interpretare le loro esigenze, ma in questa occasione non posso fare a meno di evidenziare che, mentre in qualche lega il messaggio è stato ampiamente recepito, in altre si sono notate carenze sia di partecipazione che di impegno.
Sono esattamente 30 mesi dal giorno che sono stato eletto massimo responsabile della Federazione Pensionati CISL di Frosinone e, sin dal primo momento, come ben ricorderete, nonostante l’allora dichiarata “ostilità”, per la verità non nei miei confronti, mi sono adoperato a tutti i livelli nel superare tale ostracismo e di arrivare alla massima unità interna. Ho raggiunto l’obiettivo. Io credo di Si, anche, se esistono ancora incomprensioni che dobbiamo eliminare.
Il nostro futuro non può essere vissuto da ricordi conservando le parti buone e buttare le parti cattive, ogni momento della vita di Federazione produce effetti diretti e indiretti, positivi e indispensabili per costruire l’identità e l’esperienza.
Non è quindi attraverso la divisione e la contrapposizione che si costruisce il futuro, ma utilizzando il patrimonio di uomini, di lotte, di conoscenza, di scelte di lavoro realizzato che si può acquisire il “sapere” necessario per capire il nuovo.
Non dobbiamo demordere sui valori che sono il cardine della nostra appartenenza alla FNP: solidarietà,uguaglianza, giustizia, pari dignità.
A chi è ancora dubbioso dico che il rinnovamento va certamente fatto ma, con gradualità ed impegno. Non dobbiamo e possiamo disperdere quelle potenzialità umane, che per effetto della norma statutaria non potranno più ricoprire cariche dirigenziali e, a Frosinone, nell’anno appena passato, abbiamo rinnovato ben due Segretari di Lega e, ci accingiamo a procedere al rinnovo nella terza lega. La norma del nostro statuto non dà possibilità di proroghe sia sui mandati che per la età, e, vale per tutti a partire dal sottoscritto.
Dobbiamo chiedere a questi amici, come in effetti si sta procedendo, di continuare a dare un contributo fattivo alla FNP e ai nuovi quadri che si affacciano in questa nuova esperienza sindacale.
Permettetemi di rivolgere, anche a nome vostro, un grazie a tutti sia per il calore umano che hanno dimostrato in tanti anni passati alla FNP e, per quanto continueranno a fare, anche senza i “galloni”. Sono convinto che con una forte azione sinergica tra noi e i responsabili delle categorie dei lavoratori in attività lavorativa potremmo raggiungere grandi obiettivi sia politivi che di proselitismo.
Per il coordinamento femminile, debbo dare atto all’attuale responsabile per l’impegno, nonostante le difficoltà, nella ricerca di nuove donne da inserire nell’interno del coordinamento.
Le difficoltà che maggiormente si riscontrano sono quelle che, pur condividendo l’azione sindacale della FNP, la poca disponibilità in quanto impegnate in primis alla cura della famiglia,genitori anziani familiari con disabilità e/o non autosufficienti.
Questa situazione non può fermarci, visto la nostra determinazione nell’allargare l’attuale presenza femminile nel coordinamento e nello stesso tempo la individuazione di un rappresentante da indicare in ogni lega che deve essere punto di riferimento dei problemi delle donne che oggi hanno.
Per dovere di tempo mi limito a ricordare gli appuntamenti sindacali che ci hanno visto impegnati in questi anni come la grande manifestazione a Piazza S.Giovanni, le manifestazioni ripetute davanti ai ministeri e ai palazzi di Roma, dove si trovavano portoni sprangati, davanti a Palazzo Ghigi, agli incontri fatti con gli amministratori comunali per far comprendere e condividere le nostre richieste, la manifestazione a Piazza Navona, davanti alla Regione Lazio, alla partecipazione degli scioperi nazionali, la manifestazione allo Lottomatica e alle varie iniziative provinciali e l’ultima di tempo la manifestazione del 12 giugno a Roma. Dopo l’inqualificabile atteggiamento della polizia,ha fatto riscoprire a entrambi gli schieramenti della politica e alla stampa la “questione anziani” dove è arrivata la solidarietà. Questo dimostra la nostra grande capacità nell’esercitare il potere rivendicativo e contrattuale. Il Presidente della Repubblica ha sottolineato, con una lettera inviata alle Federazioni,come sia doveroso riconoscere e valorizzare questa grande risorsa del Paese.
L’attenzione prevalente che i pensionati hanno è rivolta essenzialmente agli esiti dell’eventuale confronto, anche se in enorme ritardo rispetto alle scadenze previste dal memorandum 31/03/07, con il Governo su due questioni irrinunciabili per noi che sono la rivalutazione delle pensioni in essere e l’approvazione della legge sulla non autosufficienza.
L’avanzamento della FNP è dipeso da tutti i militanti soprattutto da coloro che a diversi livelli e con diverse disponibilità hanno generosamente dato l’ideale comune. Siete voi che costituite da sempre la forza, il cuore, l’anima e le gambe della Federazione ciociara, in costante e continua crescita di adesioni.
Per il tesseramento, dal Congresso ad oggi, siamo in crescendo, 2004 chiusura del tesseramento 18.707, 2005 18.725 + 18, nel 2006 18.862 + 137. Alla data dell’ultimo aggiornamento riferito al 30/04/07 sono state inoltrate agli enti erogatori delle pensioni n.348 deleghe dirette, di riscontro abbiamo una situazione, sempre alla stessa data di n.179 revoche e di n.184 decessi, con un saldo negativo di n.15 unità, senza considerare le concomitanti che sempre alla stessa data dovrebbero essere di 237 e, quindi abbiamo un saldo positivo, facendo i dovuti calcoli di n.222 nuovi iscritti, senza considerare che dobbiamo ancora inviare altre 40 deleghe dirette. Il tesseramento è il presupposto della nostra autonomia e da lì che crescono le risorse per la nostra attività. Fare la tessera significa avere un rapporto con la nostra gente, ricevere un mandato di rappresentanza, essere autonomi, avere capacità organizzative e di elaborazione. Non dimentichiamoci che la grande forza della CISL è l’autonomia.
Per quanto concerne le revoche a giorni procederemo a fornire ai capi lega l’elenco dei pensionati, l’elenco dei comuni ove risultiamo scarsamente presente come adesioni, per consentire a loro di fare un attento esame, caso per caso, delle motivazioni che hanno determinato la cancellazione alla nostra Federazione,accanto all’impegno di fare nuovi soci. Dobbiamo attrezzarci di far funzionare, per la verità non soltanto loro, e prima lo facciamo e meglio è, sono i direttivi delle leghe, prevedendo un responsabile al loro interno del delegato alle politiche sociali e al tesseramento.
Troppi nomi sono sulla carta che scompaiono subito dopo il congresso, dobbiamo attrezzarci nell’individuare pensionati più disponibili, presenti nelle sedi facendo proselitismo e partecipando alle iniziative sindacali.
Permettetemi però di fare qualche considerazione sul tesseramento:
va bene la procedura dell’invio delle deleghe telematicamente dal prossimo novembre di quest’anno:
ma è mai possibile che si debba continuare a gestire una questione così delicato con procedure previste dalla convenzione stipulata a suo tempo con l’INPS ?;
non sarebbe il caso di stabilire nuove norme, soprattutto con l’INPS, che prevedono l’accorciamento dei tempi per l’attivazione delle nuove adesioni e avere in tempi ristretti nella conoscenza dei nominativi che hanno revocato l’iscrizione? Un conto è avere comunicazioni tempestive che ci danno la possibilità di intervenire con immediatezza, altro è verificare dopo tre o addirittura quattro mesi.
Ampi sono ancora gli spazi organizzativi che ha davanti a se la nostra categoria dei pensionati. Deve crescere rafforzarsi all’interno dell’Organizzazione la consapevolezza e l’impegno delle categorie dei lavoratori in attività a favorire e sostenere lo sforzo organizzativo della FNP.
Una lettura ragionieristica e non politica del dato del tesseramento potrebbe portare alla sbrigativa e conveniente valutazione che tutto sommato le cose vanno bene e la tanta conclamata crisi del sindacato, di cui tanto si parla, è una invenzione degli altri che non hanno a cuore le nostre sorti. Se affermassimo questo non inganneremmo solo gli altri, ma soprattutto noi.
Questa assemblea ha e conserva la sua validità, nella misura in cui si interroga senza infingimenti e linguaggio cifrato, sul reale stato del rapporto sindacato-lavoratori e ex lavoratori.
Dobbiamo convenire, senza preoccuparci di eventuali strumentalizzazioni, che sta diventando sempre più difficile, comunicare con i pensionati, spiegare e far comprendere le difficoltà della situazione nella quale il sindacato agisce.
La stessa riforma organizzativa proposta e votata all’interno degli Organismi della UST, che decentra il sindacato, ha parzialmente colto gli obiettivi che ne hanno motivato la ragione.
Si pensava che decentrando il Sindacato nel territorio, si recuperasse la partecipazione attiva dei lavoratori e pensionati, alla elaborazione e gestione delle politiche sindacali.
In realtà le cose non stanno andando nel verso sperato, la FNP come è noto sul territorio è presente e molte volte sostituisce le altre categorie, però, fatte le dovute eccezioni,per la verità sono poche, non vediamo l’impegno di tutti ad attivarsi per essere presente e, la Unione su questo argomento dovrebbe assumere un impegno determinante affinché si applicchino le decisioni assunte.
E’ altrettanto vero che non si inventa un nuovo modello Organizzativo del territorio dall’oggi al domani, dobbiamo cambiare la cultura, incentrata prevalentemente sulla rivendicazione dei posti di lavoro, ma accanto a queste dobbiamo valorizzare i problemi sociali sul territorio ( escludendo noi) purtroppo è una scelta compresa da pochi.
Per quanto concerne la tenuta delle risorse, da sempre la FNP ha attuato le norme COGEU e per questa specifica materia è stato assegnato il delicato compito ad un collega ex dipendente delle Poste che segue con molta attenzione e scrupolo tutte le indicazioni che provengono dalla Federazione Nazionale.
Altrettanto debbo dire nei confronti sia del collega economo che degli amici, componenti del Collegio dei Sindaci che sistematicamente il Presidente convoca alla scadenza del trimestre per la verifica delle registrazioni contabili. Anche a questi amici va il mio ringraziamento e la massima fiducia nel lavoro che svolgono con molta dedizione
Sono anche presenti gli amici e operatori CISL, dell’INAS, dei CAAF e degli Enti , a tutti va il saluto e il ringraziamento della Federazione dei Pensionati, che a differenza degli anni passati, per quello che hanno fatto e quello che continueranno a fare per l’acquisizione di nuovi soci alla nostra Federazione. Il proselitismo deve essere l’attività centrale della nostra attività con frequenti momenti di contatto e coinvolgimento dei pensionati e pensionate nelle comunità locali, ipotizzando lo svolgimento a cadenze regolari di momenti d’incontro, di vertenze e di presidio nel territorio.
Occorre essere presenti e incrementare la nostra visibilità nelle comunità locali, organizzando momenti di incontro, quali la festa del tesseramento, in definitiva attivare tutti i nostri gruppi dirigenti affinché il proselitismo sia un obiettivo primario e non soltanto una ricaduta determinata dall’impegno dei servizi complessivamente intesi.
E’ stato sempre detto e, per la verità poco applicato, che dobbiamo andare alla ricerca dei punti di incontro dove giornalmente i pensionati si incontrano. Il mio pensiero ovviamente è puntato sui centri sociali, ove dobbiamo aderire e frequentare perché è li che abbiamo la possibilità di far conoscere le richieste sindacali a favore dei pensionati, i servizi che la FNP da agli iscritti, inoltre la nostra associazione di volontariato ANTEAS., alla quale possono aderire persone di ogni età e di qualsiasi provenienza. Apriamo le sedi della FNP anche a questa nuova realtà, dobbiamo crescere insieme tutti. La collaborazione, la messa in atto delle necessarie sinergie, sono il volano che fa muovere la macchina della solidarietà. ANTEAS non è un elemento estraneo ma parte integrande della grande famiglia FNP, impariamo a guardare oltre l’ordinario, andiamo incontro alle nuove necessità che sono molte di fronte alle mutate condizioni sociali delle famiglie e degli anziani.
I centri sociali non devono essere solamente come luogo di incontro per trascorrere in compagnia qualche ora della giornata, bensì vera e propria risorsa, a costo zero, in grado di interagire con le istituzioni da spendere sul territorio in attività e servizi di solidarietà, volontariato, segretariato sociale. Questo è un lavoro che l’ANTEAS, insieme alla FNP può fare con la presentazione di progetti. Permettetemi di spendere qualche parola in più sulla nostra associazione, dopo che abbiamo perso un anno per tutte quelle pratiche amministrative da sbrigare per il suo riconoscimento dagli Enti Istituzionali.
Stiamo bruciando le tappe e di recente abbiamo provveduto al secondo incontro presente il Presidente Regionale, per decidere come organizzarci sul territorio, individuando persone disponibili disposte a fare volontariato, nei comuni più significativi della provincia, oltre all’allargamento dell’attuale direttivo provinciale.
E’ diventata nel quadro dell’associazionismo punto di riferimento e con loro si stanno affrontando i problemi che interessano tutti i soggetti deboli della provincia di Frosinone.
Con grande soddisfazione oggi affermo che si sta prendendo coscienza della presenza dell’Anteas tanto è vera questa mia affermazione dal fatto che, recentemente, in sinergia con l’Assessorato delle politiche sociali dell’Amministrazione Provinciale, il Comune di Frosinone e la Direzione didattica della scuola del IV circolo, coinvolgendo alunni e genitori, è stato presentato un progetto interculturale a sostegno della solidarietà per la costruzione di un ospedale in un paese della Tanzania.
Dobbiamo chiederci allo stato attuale cosa dobbiamo fare per i prossimi mesi.
Devo registrare con rammarico, anche in questa occasione, la scarsa collaborazione degli amici delle categorie nell’individuare insieme persone che sono state collocate in quiescenza, che nel loro precedente rapporto di lavoro hanno ricoperto cariche sindacali dentro la CISL, per iniziare un dialogo: la loro esperienza sindacale non può fermarsi, deve continuare anche all’interno della FNP. A mio avviso é importante che le Federazioni di categoria assumano l’impegno di inserire all’interno del proprio direttivo ex lavoratori in pensione, come in effetti sta procedendo la Federazione del Sindacato dei Postali, per far conoscere ai lavoratori in attività le rivendicazioni e i problemi che i pensionati hanno.
I pensionati, i nostri soci, sono stati sempre attenti e lo hanno dimostrato in tutte le occasioni,di quanta sensibilità e solidarietà nei confronti dei disoccupati, degli occupati che stanno rischiando il posto di lavoro.
Solidarietà e condivisione ve n’è stata, speriamo che si continuerà a marciare insieme, ne siamo fortemente convinti, considerato che le nostre richieste investono interessi della generalità delle persone e che prescinde dalla specificità categoriale. Non sarebbe affatto sbagliato, se la Unione organizzasse una giornata di studio per affrontare insieme le tematiche dei pensionati.
Queste mie proposte vanno nella direzione di un continuo rinnovato rapporto con la CISL e con le categorie degli addetti con il preciso obiettivo di superare ancora qualche incomprensione che non aiuta alla conclusione positiva a conseguire risultati positivi della nostra azione, pur nell’autonomia di ognuno di noi.
Di recente, bene ha fatto la Federazione Regionale della FNP di sottoscrivere sia con la FILCA, con la FLAEI e l’ APQ, una convenzione invitando gli amici, prossimi alla pensione, ad aderire alla FNP.
L’iniziativa ci fa ben sperare e se lavoriamo in sinergia i risultati arriveranno, qualche tenuo segnale positivo sta arrivando.
Un dato positivo, investendo uomini e risorse finanziarie, si è verificato con il progetto “Pubblico Impiego.. “DI PIU” insieme alla FPS, Scuola, INAS e UST, ed i primi risultati stanno arrivando con maggiori adesioni alla FNP, come anche se non facile, nei ricorsi amministrativi che si stanno attivando per la doppia indennità integrativa speciale sulle pensioni di reversibilità, e per il ricalcalo di indennità di amministrazione corrisposte in attività di servizio non considerate in alcune fasce di pensionati ex dipendenti della pubblica amministrazione, con l’ausilio del nostro legale.
Quindi oggi si fa un bilancio dell’attività svolta in questi due anni passati e sulle questioni ancora in piedi e da concludere tempestivamente e positivamente accanto alla indicazione di come risistemare e correggere le leghe nell’assumere il ruolo che gli è proprio.
In qualche lega si stenta ancora a decollare e si incontrano difficoltà dovute a implicazione di rapporti personali. Questa situazione non è più tollerabile perché tutta la dirigenza delle leghe deve rappresentare più da vicino gli interessi dei pensionati iscritti.
E per dare immediatamente le notizie che ci riguardano è stato deciso, con enorme sacrificio economico, di dotare le nostre leghe più significative dei supporti telematici. Anche le altre leghe successivamente ne saranno dotate entro la vigenza congressuale.
Si richiedono nuovi quadri preparati e capaci a tutti i livelli per rispondere alle sfide che avremo di fronte nei prossimi mesi, con una dirigenza FNP preparata e capace all’altezza del compito a cui siamo stati chiamati e, per questo, alla ripresa dell’attività lavorativa, dopo la parentesi feriale, predisporremo come peraltro deciso, dei corsi di formazione
Occorre puntare ad una rivisitazione dell’attuale struttura di lega presente oggi nella provincia, procedendo ad una attenta riflessione, dopo questa assemblea organizzativa sull’ambito territoriale più idoneo e funzionale allo sviluppo delle politiche organizzative e vertenziali.
L’ipotesi già abbozzata all’ultima riunione del nostro comitato direttivo sulla nostra presenza sul territorio è rivolto all’unificazione delle due leghe di Anagni, all’unificazione della lega di Caira e S.Ambrogio con Cassino, allo sdoppiamento della lega di Pontecorvo, prevedendo una nuova lega a Ceprano che abbraccia i Comuni limitrofi, all’unificazione della Lega di Arpino con Sora, alla unificazione della lega di Ferentino con Frosinone, alla costituzione delle lega di Alatri,che abbraccia tutti i comuni a nord di Frosinone e alla costituzione di una nuova lega a Ceccano includendo i comuni che gravano nell’interland. Come bisogna ridefinire i confini comunali dell’attuale lega di Alvito, con Sora e ripristinare come sede di lega Atina per il forte bacino dei pensionati presente nella Valle di Comino.
Questa ipotesi non vuole significare il totale smantellamento della nostra presenza sul territorio, anche perché abbiamo sempre affermato la scoperta, almeno nei comuni più grandi del delegato comunale, al quale affidare l’incarico importantissimo di primo accostamento con i pensionati. Il delegato è estremamente importante in quanto dall’impegno quotidiano nei comuni potranno scaturire stimoli e proposte da portare all’attenzione delle leghe, e per questo motivo devono far parte dei direttivi di lega.
Non escludo però aggiustamenti in corso d’opera e prima del congresso provinciale in considerazione che è allo studio una ipotesi di presenza in provincia di sei distretti socio-sanitari a differenza dei attuali quattro esistenti.
Se dovesse passare questa modifica, con una innegabile risistemazione dei Comuni, come FNP non possiamo tirarci indietro, ben sapendo che nei distretti vi sono rappresentanti delle varie amministrazioni, nostre naturali controparti con le quali dobbiamo fare i conti per affrontare tutte quelle tematiche che riguardano il welfare locale.
Desidero ricordare che le delibere per la risistemazione delle leghe deve essere fatta dal nostro Consiglio Direttivo Provinciale, per presentare il progetto al prossimo Congresso, che si terrà fra due anni.
L’attenzione di tutti i pensionati è infine rivolta agli esiti dei confronti con il Governo sulle risposte che lo stesso deve dare alle Federazioni dei Pensionati sui temi che fanno parte del nostro” DI ENNE A” e, come dicevo, ci hanno visti impegnati a sviluppare, unitariamente a iniziative sindacali a tutti i livelli nazionale,regionale e provinciale.
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In questa riunione non posso sfuggire nel fare alcune considerazioni sulla legge finanziaria.
A conclusione del corso di formazione per nuovi attivisti della FNP provinciale, nel mio intervento di chiusura del corso nell’esprimere apprezzamento per l’ottima riuscita, con l’impegno di continuare, anche per quest’anno, commentavo alcune notizie di varie dichiarazioni fatte da Ministri della nostra Repubblica sulla stampa e non trovavo nessuna risposta alle richieste che avevano presentato i pensionati.
La prima domanda che mi sono posto e stata quella di non fare valutazioni a caldo perché prima di dare giudizi era mio dovere leggere l’impalcatura della stessa, onestamente dentro di me sentivo che qualche cosa non andava nel verso sperato, soprattutto nei nostri confronti.
Dopo però aver letto la parte che ci interessava le mie perplessità iniziali si sono diradate lasciando lo spazio allo stupore e alla delusione.
Con altrettanta chiarezza tutti noi speravamo che con il nuovo Governo non ci fossero miracoli ma si iniziasse una serie di incontri che portassero risultati seppur minimi ma importanti.
La fragilità di questo Governo dovuta al sistema elettorale ma innanzitutto al risultato elettorale fa andare alle lunghe questa trattativa; ritengo , come si diceva prima, che si debba andare ad un accordo a partire delle pensioni basse e legate alla contribuzione.
Debbo osservare, dopo anni di manifestazioni e, per non rubare tempo le conosciamo tutti, contro chi non ci ascoltava e scimmiottava nei nostri confronti, per intenderci Berlusconi, ho valutato positivamente il ripristino della “concertazione” con l’attuale Governo Prodi, poco è stato destinato in termini economici nei nostri confronti.
Infatti a parte la miseria che ci hanno previsto innalzando da 7.000 a 7.500 si è continuato ancora a mantenere le differenze con i lavoratori in attività lavorativa sulla non-tax area, ricorderete che la nostra proposta era ed è quella di parità tra noi e i lavoratori dipendenti.
E’ una ingiustizia che bisogna, nella prossima finanziaria eliminare, come non possiamo condividere le detrazioni per lavoro e pensioni con una differenza di circa 115 euro. Per i dipendenti è di 1.840 mentre per i pensionati è di 1.725, accanto all’errore, da tutti riconosciuto sui redditi medio-bassi della voce “deduzioni” in detrazioni che ha allargato la base imponibile per cui l’effetto delle addizionali Regionali e Comunali ha annullato ogni vantaggio fiscale.
Gli interventi sono stati fatti attraverso detrazioni e assegni familiari che si esauriscono al crescere dei redditi e dunque penalizzanti per molti contribuenti.
E’ notizia di questi giorni dell’approvazione del decreto riguardante il ripianamento del deficit sulla sanità la cancellazione del ticket di 10 euro sulla specialistica, grazie anche alla continua pressione dei nostri sindacati di categoria unitariamente, ma udite udite, udite, per la copertura finanziaria sono stati detratti 30 milioni di euro dalla quota sulla, gia misera, legge della non autosufficienza che come ricorderete nella finanziaria era stabilito in 100 milioni di euro.
All’ultimo incontro con il Governo di tutto si è parlato, dalla riforma degli ammortizzatori sociali,riforma del sistema pensionistico, diverso coefficiente di calcolo della pensione, nulla si dice sulla rivalutazione delle pensioni in essere.
Il “tesoretto” cioè le maggiori entrate che si sono verificate in questi ultimo mesi, tutte le categorie ne rivendicano l’attribuzione a loro favore, compreso la banca europea che dice deve essere utilizzato per il risanamento del deficit pubblico. Solo ultimamente il Presidente del Consiglio in una recente dichiarazione ha esplicitamente dichiarato di “livello umiliante delle pensioni in essere”.
Il cosiddetto popolo delle “pantere grigie”, il nostro popolo è stufo di aspettare e non accetta che a pagare ancora sia sempre l’anziano. Il mio pensiero va nei confronti dei pensionati che non riescono ad arrivare, e in provincia di Frosinone sono in tanti, alla quarta settimana. Un mondo ricco sul piano della solidarietà, come si diceva prima, purtroppo deve registrare un quotidiano regresso sul piano delle possibilità finanziarie.
I pensionati sono stanchi delle promesse, continuano ad aspettare risposte, in particolare i titolari di pensioni medio basse che non sono state rivalutate e,se non succederà nulla sono determinati a continuare nelle iniziative sindacali.
Oggi non abbiamo bisogno di riforme pensionistiche, se si applicasse completamente la riforma Dini, avremmo certamente fatto un grosso passo aventi che significa, intanto il riconoscimento di trattare anno per anno con le Federazioni dei Pensionati l’adeguamento delle pensioni, come l’omogeneizzazione del calcolo delle pensioni uguale per tutti, compreso la separazione dall’assistenza alla previdenza. Anche in questa occasione non siamo d’accordo alla rivisitazione dei coefficienti di calcolo delle pensioni, come dobbiamo sostenere la cancellazione dello scalone, previsto dalla riforma Maroni.
E come stare buoni sui privilegi in materia pensionistica che hanno Deputati, Senatori e i Consiglieri Regionali, molto generosi con loro stessi, in qualche regione, andare in pensione a 50 anni con un solo mandato con cifre che oscillano dai 3 a 8 mila euro mensili, senza contare i benefit che sono stati a loro assegnati, vedasi la decisione della regione veneto che addirittura si fa carico delle spese funerarie per i consiglieri e i loro familiari.
Si afferma poi che le spese sono state decurtate del 30%. Di quali spese stiamo parlando?
Ma è mai giustizia questa? Bell’esempio di solidarieta’? Si afferma che la legge è uguale per tutti. Forse questi signori, rispetto a chi ha una pensione che arriva mediamente al mese di 800 euro hanno le cosiddette….d’oro? Non è mia intenzione fare il “qualunquista” di turno ma i signori politici di destra e di sinistra prima di parlare di riforme previdenziali degli altri, dovrebbero affrontare prima le loro condizioni.
In più occasioni è stato sottolineato che gli anziani in Italia sono una risorsa preziosa, sia per il contributo che le loro capacità possono stare allo sviluppo umano della popolazione presente nel Paese, sia per il contributo che il loro reddito può dare allo sviluppo produttivo occupazionale. Il tasso di disoccupazione provinciale è pari al 9,2% a fronte di un dato medio nazionale del 6,8% risultando altresì in crescita rispetto al trend italiano.
E’ notorio che l’andamento dell’occupazione in funzione del reddito prodotto, dipende dalla domanda effettiva dei beni e servizi e, nel nostro sistema la domanda effettiva di beni risulterebbe composta dalla spesa pubblica corrente e in conto capitale, consumo delle famiglie, investimenti delle imprese.
Dovendo contenere la spesa pubblica e non potendo fare affidamento sugli investimenti pubblici al di la di certi limiti imposti dalle esigenze di controllo della spesa pubblica, per obiettivi di equilibrio del bilancio e di contenimento del debito, la possibilità di espansione della domanda effettiva di beni e servizi sono affidate essenzialmente ai consumi delle famiglie e agli investimenti delle imprese.
Le indagini sulla povertà nel nostro Paese sottolineano come il legame anziani/povertà non sia automatico, ma come questo si verifichi in alcune circostanze particolari, quindi le condizioni di non autosufficienza, la zona geografica di appartenenza, la composizione del nucleo familiare.
La tutela di molti anziani, rispetto alla povertà è stata assicurata oggi da un sufficiente livello di pensioni, ma il rischio, se non la certezza, è che questo non si verificherà più.
Già ora la situazione per molte famiglie si è fatta grave.
Basta osservare l’eterogeneo popolo che frequenta i mercati rionali, i supermercati con le proposte di varie offerte che vengono loro prospettate, per osservare che tutti gli anziani restringono la scelta dei prodotti da acquistare.
La Caritas dal Nord al Sud, denunziano sempre più che tra gli ospiti delle loro mense gli anziani sono una parte considerevole, oggi anche quelle persone, che fino a qualche tempo fa erano considerate dei privilegiati, rispetto ai pensionati da pensione medio-basse.
La sindrome della “IV” settimana è un problema serio che coinvolge tutti i pensionati.
Arrivare a fine mese non è facile e, con altrettanta facilità si ricorre molto spesso ai prestiti, soprattutto alle finanziarie che in Italia e a Frosinone stanno nascendo come funghi.
Se si considera la struttura dei consumi che maggiormente interessano i pensionati quali, alimentari,sanitari,trasporti e altri servizi ne deriva che la dinamica dei prezzi dei beni e servizi che indubbiamente hanno inciso sul potere d’acquisto delle pensioni e quindi sulle condizioni di vita dei pensionati in misura particolarmente negativi, rendendo tra l’altro più acute le conseguenze dell’inadeguato indicizzazione delle pensioni.
Il processo di impoverimento delle pensioni è,quindi, da molti anni in atto, e come ricorderete la FNP provinciale con il convegno fatto nel 2004 a Ferentino e ai successivi convegni unitari e di singola organizzazione, denunciammo questa situazione, che non riguarda solo le pensioni più basse ma anche quelle medio-alte.
Il problema può diventare drammatico in futuro, quando il livello delle pensioni medie sarà estremamente più basso al momento del pensionamento.
E’ stato da sempre sostenuto che il potere d’acquisto delle pensioni si recupera, non solo con la vertenzialità nazionale, ma anche, e soprattutto, con quella regionale e territoriale, cosa che è stato fatto con grande caparbietà dalle due strutture,unitariamente, anche se alcune questioni sono ancora da definire.
Livello Regionale:
La Regione che ha ereditato un debito di 10 milioni di euro dalla Sanità nel Lazio, ha enormemente condizionato il confronto con le Organizzazioni sindacali. Notizia di questi giorni la Regione deve risarcire con l’equo indennizzo i sei direttore generali delle Aziende Sanitarie a suo tempo rimossi dall’incarico che con un costo totale di 5 milioni di euro.
Non bisogna dimenticare, nonostante le difficoltà, alcuni risultati sono stati raggiunti quali il riordino della rete ospedaliera, per procedere in direzione di un graduale riequilibrio della spesa tra pubblico e privato e alla riduzione della spesa farmaceutica.
Nonostante il grave ritardo, recentemente è stata approvata dalla Giunta Regionale e, la salutiamo con soddisfazione, la delibera che costituisce un Fondo di Garanzia che permette l’accensione di mutui per la prima casa. Nulla al momento risulta a favore degli anziani per il riconoscimento delle loro specifiche esigenze, impegno che si andrà a concretizzare quanto prima.
Come valutiamo positivamente la proposta di delibera presentata dall’Assessore Regionale ai Servizi Sociali per la non autosufficienza, con l’indicazione dei criteri degli interventi e, la proposta di legge che regolamenta le badanti, in sintonia con le indicazioni a suo tempo avanzate dalla Organizzazioni Sindacali dei pensionati. Bisogna definire, inoltre, l’esenzione dei ticket di pronto soccorso, denominato codice bianco che oltre alla gratuità per il notturno bisogna prevederlo anche nei giorni festivi.
A livello locale:
Dopo aver sottoscritto l’accordo quadro e molti solleciti è stato riaperto, insieme alle Confederazioni, un confronto serrato con le ASL sull’abbattimento delle liste d’attesa, proprio nella giornata di ieri, insieme alla Confederazioni, è stato sottoscritto una intesa nella quale è stato previsto di incidere, con verifiche, sulla organizzazione del lavoro, tempi di acquisto di installazione nelle sedi dei nuovi macchinari con particolare riferimento agli accertamenti che oggi prevedono tempi lunghi di attesa. Inoltre è stato previsto che in via straordinaria e non ripetibile l’acquisto delle prestazioni esterne accreditate fino alla fine dell’anno in corso. Il nostro impegno da oggi è quello di vigilare costantemente che le decisioni assunte vengono rispettate e sarà cura della FNP farvi avere copia dell’accordo con le schede allegate.
Lo stesso confronto che le Confederazioni hanno avuto con la ASL sull’atto aziendale, da riscontri avuti, pur non avendoci completamente soddisfatti amo contrastando il taglio del 10% delle strutture complesse e un con gru numero delle strutture semplici, tuttavia alcune indicazioni delle Organizzazioni Sindacali sono state recepite ed in modo particolare, finalmente per la prima volta, le linee di intervento sulla integrazione socio-sanitaria e domiciliare, il reinserimento di alcune strutture semplici concordemente da individuare per il potenziamento dei due nuovi distretti sanitari Atina montano ed Alatri extraurbano per dare effettiva strumentazione nella miscion della deospetalizzazione e per esaltare i servizi territoriali di prevenzione e domiciliari. Il bilancio sociale, voluto in particolar modo da noi della CISL, diventerà uno strumento annuale che ci consentirà di verificare l’attività sociale ed gli interventi a favore dei portatori di interessi interni “dipendenti”esterni “popolazione”.
Alla luce dell’accordo sottoscritto con la ASL che gli stessi incontri con i responsabili dei distretti non possono più tramutarsi di mera cortesia ma avere grande capacità e grande continuità nelle proposte che vengono avanzate nella vigenza del progetto con l’obiettivo di migliorare le prestazioni tra servizi sanitari con quelli assistenziali. A distanza di sei anni dall’emanazione della legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi sociali, oggi si intravede all’orizzonte la concreta possibilità previsto dalla legge 328 dell’integrazione socio-sanitario sul territorio.
La ricerca effettuata dalla Fondazione Pastore, commissionata dalla FNP Regionale nelle province della Regione Lazio si evidenzia, rispetto alle altre realtà regionali, il distretto di Frosinone una buona integrazione tra i diversi attori istituzionali nel finanziamento dei progetti. Frosinone è l’unico caso tra quelli osservati nel Lazio in cui la provincia sia intervenuta nel co-finanziamento dei servizi di Segretariato sociale e assistenza domiciliare di base Se tali risultati sono stati possibile raggiungere è merito della pressione delle Federazioni e Confederazioni nei confronti dell’Assessorato ai servizi sociali e, la disponibilità dell’Istituzione Comunale a concertare con le Organizzazioni Sindacali, volontariato e terzo settore le politiche socio-sanitarie sul territorio. Aspettiamo la conclusione della ricerca. Stesso giudizio possiamo esprimerlo per il distretto di Sora, mentre noto ancora oggi qualche ritardo culturale a confrontarsi con il Sindacato nei restanti ristretti.
Lo stesso protocollo, dopo tanto sospirare sottoscritto dalla Confederazioni Sindacali CGL-CISL- e UIL con l’Amministrazione Provinciale ha il preciso obiettivo di contribuire, ciascuno per le proprie competenze e nel rispetto delle reciproche autonomie, alla individuazione delle risorse alla programmazione e alla valutazione delle politiche del Welfare, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e non.
Un appunto in questa riunione desidero fare alla nostra Organizzazione Sindacale, quella di non aver coinvolto, all’atto della firma del documento, la FNP nonostante la sempre nostra dichiarata disponibilità. La cosa è possibile recuperarla nel momento in cui si discute i problemi che interessano gli anziani al tavolo della trattativa.
Il nostro impegno deve continuare, nonostante le difficoltà riscontrate, sia nei confronti dei centri sociali che nella questione della politica abitativa e, quindi concertare,unitamente alle confederazioni, con l’ATER un protocollo d’intesa, per un problema della casa sia d’ampliamento del patrimonio abitativo che di ristrutturazione dell’esistente, per gli anziani.
Gli incontri richiesti agli amministratoti degli Enti locali unitamente alle Confederazioni, per la verità pochi rispetto ai 91 comuni della Provincia non possono soddisfarci.
Il nostro obiettivo era ed è quello della tutela del reddito attraverso la riduzione del prelievo fiscale che grava sui lavoratori e pensionati, senza diminuzione dei servizi e senza aggravi sulla loro accessibilità.
Qualche amministratore ha comunicato che non vi era la necessità di incontrarci perché non prevedevano aumenti delle imposte comunali; altri si sono limitati a comunicarci che il bilancio era stato approvato ed era a disposizione per la visione presso gli Uffici Comunali; altri ancora hanno deciso gli aumenti, notizie riportate dalla stampa locale, come due grossi comuni della provincia hanno triplicato l’addizionale comunale, come in un grosso comune si è addirittura chiesto ai cittadini arretrati degli anni precedenti della tariffa TARSU che ha ingenerato, giustamente, una protesta della popolazione, soprattutto delle persone a basso reddito.
Il bilancio, come si diceva non è certamente confortante, è nostra intenzione, e speriamo di trovare l’intesa con lo SPI e UILP, di proseguire nell’azione intrapresa, in previsione degli eventuali assestamenti di bilancio, per perseguire l’obiettivo della tutela del reddito attraverso la riduzione del prelievo fiscale che grava sui lavoratori e pensionati, senza diminuzione dei servizi e senza aggravi sulla loro accessibilità.
La cosa che ci conforta e che le Amministrazioni stanno prendendo conoscenza della realtà sociale del loro comune e che considerano le Federazioni Sindacali dei Pensionati quali categorie contrattuali a tutti gli effetti.
I rapporti con lo SPI e UILP sin dal giorno che ho assunto l’incarico di Segretario Generale della FNP, sono stati improntati nel rispetto reciproco, nella massima correttezza e unità, stessa situazione abbiamo con i nuovi Segretari Generali, anche perché i problemi nazionali, regionali e provinciali che ci vedono impegnati necessitano di una forte ed incisiva risposta unitaria.
Sarebbe grave e deleterio per i pensionati che rappresentiamo creare divisioni.
Ci stiamo affermando come FNP quale categoria alla pari, per ruolo e rivendicazioni alla pari delle altre categorie presenti nella CISL di Frosinone, e chiediamo di essere riconosciuti, all’interno degli Organismi alla stessa stregua degli altri.
Attualmente nel Consiglio Generale della Unione il numero dei pensionati tra eletti, designati e di diritto è di 13 unità su 91, con una percentuale che a malapena supera la percentuale del 14%, molto distante del 25% stabilito al passato Congresso. E’ un problema questo che affronteremo con la dirigenza CISL di Frosinone alla vigilia del prossimo Congresso.
Credo di aver trattato quasi tutti gli argomenti chi più sviluppati alcuni appena accennati, poiché ritengo che il dibattito debba soffermarsi a dare maggiore spazio alle problematiche appena accennate.
A questo punto cari amici ed amiche pensionati non mi resta che dichiarare aperto il dibattito sperando che esso sia il più partecipato e proficuo possibile.
Segretario Generale FNP Cisl, Gianfranco Casali