Cassino è il baricentro della globalizzazione
Per il mondo del lavoro Cassino è centrale. Lo è oggi e lo sarà ancora di più nel futuro. Noi del sindacato Cisl ne siamo convinti. Al punto che abbiamo Cassino per celebrare il nostro 15° congresso provinciale.
Dobbiamo partire dallo scenario planetario. Abbiamo sempre affermato che il mondo è cambiato. Questa volta, senza retorica, possiamo dire che lo è veramente.
E’ cambiato in modo radicale, sconvolgente.
Negli ultimi dieci anni il mondo si è mosso alla velocità della luce e, con l’energia esplosiva delle nuove fasi storiche, in direzioni diverse rispetto al passato. Tutto è cambiato. Molto è da capire. Il nuovo corso della storia degli uomini si annuncia su una realtà che appare straordinariamente internazionalizzata.
Nei Paesi avanzati, i ceti operai si sono assottigliati, impoveriti. La classe media sta conoscendo la paura del futuro e la perdita del benessere, potrebbe presto perdere l’equilibrio fissato dalla coesistenza.
Assistiamo quotidianamente ad una bulimia degli strumenti e ad una anoressia dei fini.
Con Industria 4.0 come CISL crediamo che si aprirà un orizzonte di sviluppo che può e deve coinvolgere ex ante i Lavoratori nella progettazione, nella gestione dell’innovazione e nella formazione.
Industria 4.0 potenzia questa possibilità e noi come CISL, con i Delegati Sindacali, abbiamo la possibilità di intervenire nella gestione, nella distribuzione dei guadagni derivanti dagli aumenti di produttività, come avviene in Germania, dove Industria 4.0 è già il presente.
Abbiamo la possibilità, attraverso la partecipazione e la contrattazione di secondo livello, di negoziare innovativi livelli di organizzazione del lavoro che coinvolgeranno i Lavoratori. La globalizzazione sembrava aver cancellato il territorio e imposto il primato del singolo – impresa, Lavoratore – nei processi di sviluppo. Ma proprio la crisi sta portando alla riscoperta del territorio come dimensione strategica di competitività del sistema. Una competitività che non si fonda più sull’intraprendenza della singola impresa. Ma sulla capacità dei territori di promuovere l’eccellenza dei tanti fattori che lo compongono.
Una concezione matura ed odierna della funzione sindacale, premiata dalle forze attive del lavoro perché giudicata propria, lontana da pregiudizi e ideologie, ancorata con realismo alla vitalità del sistema produttivo nello spirito di un’alleanza tra capitale e lavoro. Un grande Sindacato dei Lavoratori italiani, capace di cogliere le sfide del cambiamento, capace di porsi, come propulsore delle innovazioni sociali, economiche e giuslavoristiche.
Da questa analisi, i prossimi 4 e 5 aprile, durante il nostro Congresso, descriveremo il futuro del Paese e delle Provincia di Frosinone. E come la CISL affronterà le sfide che si porranno nei prossimi anni rimettendo al centro la persona, il lavoro, il territorio.
Fonte: Alessio Porcu