Da diversi mesi si sta registrando una situazione davvero clamorosa all’interno dell’unità commerciale MD di Sora (FR) di proprietà della società Lillo SPA, di intolleranza sindacale e di discriminazione verso alcune lavoratrici che hanno deciso di iscriversi alla O.S CISL di Frosinone.
Questi i fatti:
alcune dipendenti della società Lillo SPA da oltre un decennio, stanche di non poter interloquire direttamente con i vertici aziendali per la risoluzioni di questioni attinenti al lavoro e in particolare alla sua organizzazione e al suo svolgimento, decidevano di iscriversi nel mese di dicembre 2009 (‘?) alla predetta sigla sindacale e di assumere una di esse l’incarico di rappresentante sindacale.
Tuttavia le rivendicazioni delle predette lavoratrici non hanno travato voce neppure attraverso i dirigenti della Sigla Sindacale di appartenenza, che ostinatamente per mesi hanno tentato di instaurare, serenamente e pacificamente , un tavolo di trattativa e di confronto con i vertici aziendali sempre sistematicamente disertati e ignorati, continuando quest’ultimi nel proprio atteggiamento di chiusura e di politica antisindacale.
La volontà della società di non voler riconoscere il ruolo del sindacato e l’esercizio dell’attività sindacale all’interno dell’azienda , si è manifestata attraverso una serie di comportamenti discriminatori e vessatori in danno delle lavoratrici iscritte alla CISL, consistiti per citarne alcuni, in pressioni psicologiche e controlli esagerati, aggressioni verbali per futili motivi, rimproveri privi di fondamento e di natura essenzialmente pretestuosa, modifiche discrezionali dei cambi turni e delle mansioni ect..(solo per le lavoratrici iscritte al sindacato), e ciò solo per aver rivendicato i propri diritti contrattuali, con l’aggravante che tale comportamento per alcune di esse , ha avuto notevoli conseguenze sul piano psicologico tali da indurle a ricorrere a cure mediche specialistiche e a forzati periodi di riposo.
Per porre fine a tale situazione di abuso e soprusi le lavoratrici suddette si vedevano costrette a conferire mandato all’avv. Rossella Reali(?) affinchè formulasse espressamente e per iscritto , le loro rivendicazione, ma anche la nota di denuncia e diffida datata18.12.2009 del legale incaricato inviata all’azienda rimaneva (senza sorpresa alcuna) priva di riscontro.
A tutto ciò è seguito unicamente un inasprimento del clima di ostilità nei confronti delle suddette lavoratrici , che senza desistere e farsi scoraggiare dall’atteggiamento di intolleranza sindacale da parte dell’azienda hanno continuato a rimanere iscritte al sindacato e di ottenere il riconoscimento e l’affermazione dei propri diritti di natura contrattuale e costituzionali.
La fermezza mostrata dalle lavoratrici in questione è stata pesantemente punita con una serie di provvedimenti di natura ritorsiva e punitiva, da ultimo la comminazione a pioggia di contestazioni disciplinari ingiustificati e infondati, che hanno colpito in particolare la RSA. Quest’ultima infatti è stata raggiunta nell’arco di solo 10 giorni da tre contestazioni di infrazione disciplinare la prima risale al 24.02 , la seconda al 26.02 e l’ultima al 05.03 2010. E’ chiaro ormai benché non siano ancora pervenuti i conseguenti provvedimenti disciplinari, che la società ha maturato la decisione di comminare alla lavoratrice il provvedimento grave del licenziamento.
Lo sconcerto è che ancora oggi si registrano fatti deplorevoli di intolleranza sindacale, anche in una grande azienda come quella in questione a totale danno di lavoratori e lavoratici che per anni hanno lavorato proficuamente per la società in questione e che pur di vedere affermato un proprio diritto (di natura sindacale e non ) corrono addirittura il rischio di perdere il posto di lavoro, è per tale motivo che si è deciso di dare rilevanza sociale alla vicenda in questione affinchè non venga sottaciuto che in una società culturalmente avanzata come quella in cui viviamo ancora si debbano registrare fatti gravi di intolleranza e discriminazione sindacale .
Cisl Ufficio Zonale Sora