Coppotelli alla I Conferenza dei giovani italiani nel mondo
Si è svolta a Roma presso la Fao dal 10 al 12 dicembre 2008, la prima “Conferenza dei giovani italiani nel mondo”.
L’esigenza di convocare una Conferenza dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo è stata manifestata negli ultimi anni dai Giovani all’estero e dai loro organismi rappresentativi, al fine di individuare strumenti utili per definire una linea politica per la valorizzazione delle nuove generazioni e favorire il consolidarsi del rapporto con l’Italia. In particolare negli ultimi due anni, il Consiglio generale degli Italiani all’estero ha promosso, in ogni Paese ove fossero significativamente presenti nostre collettività, una serie di incontri dei giovani durante i quali sono stati prodotti i documenti “giovani – Paese”, che di fatto costituiscono i lavori preparatori sui quali si basa la Conferenza. Hanno partecipato ai tre giorni di dibattito circa 400 delegati di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, in rappresentanza dei 950 mila loro coetanei italiani sparsi nel mondo. A parte i delegati provenienti dall’estero, sono stati invitati altri 200 giovani residenti in Italia tra Giovani Sindacalisti, studenti, professionisti, imprenditori, lavoratori, esponenti del mondo dell’arte, della cultura e dello sport.
Questi i temi attorno ai quali si è sviluppata la Conferenza:
Identità italiana ed interculturalità;
Lingua e cultura;
Informazione e comunicazione;
Mondo del lavoro e lavoro nel mondo;
Rappresentanza e partecipazione.
Come Giovani della CISL ci siamo divisi nelle diverse commissioni per apportare il Nostro contributo, le Nostre idee e condividere ed apprendere ciò che, di buono, gli altri paesi fanno in termini di investimenti per le giovani generazioni.
In particolare ci siamo soffermati nella commissione Mondo del lavoro e lavoro nel mondo, coadiuvando la redazione dei vari documenti finali dove, abbiamo sostenuto, l’importanza della Bilateralità, non come sostituzione dell’intervento dello Stato agli impegni in tema di Mercato del Lavoro, ma affiancata al tradizionale Welfare – State per garantire maggiori prestazioni e tutele.
Abbiamo spiegato che Gli Enti Bilaterali sono degli organismi composti da sindacati e imprese che dovrebbero gestire e controllare tutti gli aspetti del nuovo mercato del lavoro: dal funzionamento della nuova rete di ammortizzatori sociali a quello del sistema di collocamento, alla lotta al sommerso.
I giovani però, forse perché con radicata mentalità statalista dei Paesi d’origine, hanno fatto propria l’idea non esprimendo, a parte qualcuno, né approvazione né disappunto.
Altro tema dibattuto è stato quello dell’importanza del rafforzamento dei Patronati all’estero ed il ruolo importantissimo che queste strutture hanno nei paesi Esteri.
Visti i provvedimenti della finanziaria del governo Italiano, i patronati diventeranno strutture ancora più indispensabili per assistenza e tutela delle comunità italiane nel mondo.
Particolarmente sentito è stato il tema degli indebiti previdenziali (Inps) che producono molte situazioni di ingiustizia e di precarietà finanziaria per tanti pensionati emigrati ma anche le situazioni di disagio di molte comunità emigrate, a causa del ritardo dello Stato Italiano nella ratifica di nuove Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con molti Stati esteri di più recente emigrazione.
Quindi come Giovani della CISL abbiamo ritenuto opportuno che si inserisse nel documento finale, una richiesta di rafforzamento delle strutture dei Patronati all’Estero.
Infine, interloquendo con tanti “Giovani cervelli” fuggiti dall’Italia per mancanza di opportunità, ci siamo resi conto di quanto sia indietro il Nostro Paese in tema di Politiche del Lavoro a favore dei Giovani e di tutti gli Ammortizzatori Sociali afferenti.
In Italia siamo quelli che ricevono meno tutele, sui quali si investe sempre meno, il nostro valore sul mercato è tra i più bassi d’Europa e quanto alla disoccupazione giovanile i dati sono sempre più alti, infatti nel 2008 siamo arrivati al 20%.
Sempre come CISL Giovani ormai riteniamo che non ci sia più tempo di rimandare una Flexsecurity italiana che punti al reddito a tempo indeterminato per garantire finalmente la permanenza di tanti giovani Italiani che ogni anno emigrano in cerca di Paesi che ne riconoscano le potenzialità e ne valorizzino aspirazioni e inclinazioni.
Enrico Coppotelli – Cisl Giovani Frosinone