Coppotelli: Felsa Cisl, ora i lavoratori “non standard” hanno una voce sola
Dal 15 gennaio ha iniziato ad operare ufficialmente, a Frosinone, la Felsa-Cisl (Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi ed Atipici), nata dalla decisione della Cisl di accorpare l’Alai e il Clacs.
Quali sono le finalità e le battaglie sindacali che questa nuova realtà cislina intende portare avanti? Ne parliamo con il Segretario Generale Enrico Coppotelli
Segretario, in questi giorni è partita questa nuova realtà, con quali orizzonti? Siamo partiti il 15 gennaio. La Felsa nasce dalla messa in comune di Alai e Clacs anche attraverso il contributo dei sindacati e delle associazioni professionali aderenti. Con questa decisione della Confederazione si è voluto aprire una riflessione rispetto alle diverse aree del lavoro che sono coinvolte, dare voce al mondo dei lavori non standard: somministrati, collaborazioni coordinate, partite iva e il lavoro autonomo.
Si tratta, quindi, di un’iniziativa che resta nel solco dell’ottica cislina, quella di guardare alle tutele di tutti i lavori… Esattamente tenendo presente che, in uno scenario post crisi, quella delle partite iva può essere una scelta, mentre per alcuni anche rappresentare una forma di occupazione o rioccupazione. Con la Felsa si riafferma l’attenzione della Cisl nei confronti del mondo del lavoro attraverso un approccio non ideologico, ma legato alla necessità di dare risposte ai bisogni delle persone.
Quali Categorie di Lavoratori Autonomi Rappresentate? Nei giorni scorsi, abbiamo richiesto l’apertura dei Tavoli di Concertazione sul settore autonomo e più precisamente per: Venditori Ambulanti, Girovaghi, Arte, Cultura, Gestori Impianti Carburanti e Affini, Operatori della Sicurezza, Ricevitorie, Tabaccherie, Edicole, Mediatori Creditizi, Naturopatia Estetologia Discipline Bio Naturali, Acconciatori ed Estetisti, Spettacolo, Comunicazione, Spettacoli Viaggianti.
Avete pensato di mettere in campo tutta una serie di nuovi servizi… Certamente, in un contesto come questo dove non c’è lo strumento della bilateralità, l’obiettivo della Cisl è quello di costruire, sulle partite iva e le collaborazioni in genere, un modello analogo.
Pensiamo, ad esempio, ad un sostegno forte dal punto di vista dei servizi fiscali, la costituzione di un fondo sanitario integrativo e una forte azione a sostegno del reddito.
Avete pensato di mettere in campo tutta una serie di nuovi servizi… Certamente, in un contesto come questo dove non c’è lo strumento della bilateralità, l’obiettivo della Cisl è quello di costruire, sulle partite iva e le collaborazioni in genere, un modello analogo.
Pensiamo, ad esempio, ad un sostegno forte dal punto di vista dei servizi fiscali, la costituzione di un fondo sanitario integrativo e una forte azione a sostegno del reddito.
Il modello di riferimento resta quello partecipativo… Indubbiamente, il modello che abbiamo in mente ha una forma partecipata, con risorse che arrivano dagli iscritti e il coinvolgimento di risorse pubbliche per azioni di sostegno sanitario e assistenziale più adeguate, rispetto a dei lavoratori che ne risultano invece spesso scoperti.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, quali sono i provvedimenti più urgenti che la Felsa auspica? Da questo punto di vista, per noi è fondamentale allargare i requisiti per l’accesso agli ammortizzatori sociali, aprendo il meccanismo dell’una tantum a collaboratori co.co.co e partite iva. I requisiti di accesso devono essere ampliati anche alle persone che hanno lavorato e versato meno di tre mesi di contribuzione nella gestione separata Inps, e non solo a chi ha un unico contratto, ma anche a chi ha avuto più contratti a progetto e che avendo perso il lavoro si trova senza reddito.
Il Segretario Generale Felsa Cisl, Enrico Coppotelli