Coppotelli: La Mattanza di fine anno:Grave la situazione dei lavoratori interinali dell’INPS di Frosinone, a rischio i posti di lavoro.
Con la fine dell’anno i contratti dei Lavoratori Interinali dell’INPS di Frosinone scadranno, persone, per lo più under 40, che vivranno questo Natale con immensa ansia, esordisce così Enrico Coppotelli, Segretario Generale della FELSA – CISL. Perché come gli alimenti che compriamo al supermercato, la loro data di scadenza si avvicina giorno dopo giorno, infatti, il prossimo 31 dicembre, i contratti di lavoro degli interinali dell’INPS di Frosinone, termineranno. Tale situazione, analoga in tuta Italia per 1.800 Lavoratori, si deve a causa del pesante taglio del lavoro precario presso la Pubblica Amministrazione previsto dalla manovra di bilancio varata a luglio (decreto n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010).
Ricordiamo che il ricorso al lavoro atipico nella Pubblica Amministrazione è figlio del blocco del turn over e del mancato adeguamento, attraverso pubblici concorsi, delle piante organiche degli enti, come più volte da noi denunciato.
I lavoratori interinali sono spesso adibiti negli uffici dell’Inps a funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l’iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Istituto. A Frosinone questi Lavoratori Interinali dell’INPS hanno famiglie a carico, mutuo da pagare ed è orribile che il loro contratto scada il 31 dicembre 2010, sia perché grazie al loro lavoro l’Istituto ha notevolmente incrementato l’efficienza e secondo perché non si può continuare a tagliare il lavoro in questo modo ragionieristico. Il paradosso, inoltre, è che spesso questi lavoratori si occupano di lavorare e liquidare prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, come pure le invalidità civili delle persone diversamente abili ed il loro mancato rinnovo provocherebbe un costo per le casse dell’INPS poiché i lavoratori avrebbero i requisiti per accedere al pagamento dell’indennità di disoccupazione e l’istituto dovrebbe pagarli a casa invece che a lavoro. Come FELSA – CISL chiediamo la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l’Istituto, attraverso la modifica del decreto 78/2010 e nei prossimi giorni, in raccordo con il CPO – UIL ed il NIDIL CGIL, avvieremo tutte le azioni volte alla tutela dei Lavoratori e ci batteremo per cancellare questa ingiustizia sociale.