D’Amico (FP Cisl): La sanità privata sciopera il 19 settembre
Sciopero nazionale il 19 settembre.
I 150 mila lavoratori della sanità privata incroceranno le braccia a sostegno della vertenza contrattuale.
La decisione è stata presa, sabato a Roma, dai mille delegati e lavoratori di Cgil, Cisl e Uil nel corso di un’assemblea nazionale convocata per fare il punto proprio sul mancato rinnovo da oltre 30 mesi del contratto.
”Siamo contrari – dice Giacomo D’Amico, segretario provinciale della Cisl Fp – ai padroni della sanità privata, alla speculazione sociale sulla salute dei cittadini e all’inerzia colpevole delle Regioni”.
Aris, Aiop e Don Gnocchi, ovvero le tre controparti datoriali, devono smetterla, aggiungono i rappresentanti sindacali, di ”ricattare le Regioni usando i lavoratori”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dicono basta ai guadagni ottenuti ”usando i soldi della fiscalità generale e degli accreditamenti”, non rispettando neppure ”i più elementari diritti riconosciuti dalla Costituzione”.
Per i sindacati non è neppure sostenibile ”l’idea che i costi del lavoro siano avulsi dagli stanziamenti che il Servizio sanitario nazionale prevede per il regime delle convenzioni tra pubblico e privato e che si possa sostenere che il rinnovo del contratto si può fare solo se le Regioni coprono le spese”. ”L’imprenditoria sanitaria italiana – evidenzia ancora Giacomo D’Amico – rifugge dalle regole di mercato” preferendo invece ”capitalizzare
gli enormi guadagni” e nel contempo ”prova a socializzare i costi e le spese”.
FpCgil, CislFp e Uil Fpl fanno pressing sul Governo, il Parlamento e le Regioni affinché prendano atto che il rapporto tra pubblico e privato deve essere ricalibrato, visto che incide direttamente sulla salute dei cittadini. “È necessario – sostiene ancora D’Amico – un impegno serio e concreto del Governo e delle Regioni. La gestione dei servizi di questo settore deve finire nelle mani delle istituzioni che ne hanno la responsabilità politica”.
Nel corso dell’assemblea nazionale di ieri sono stati denunciati anche numerosi casi di crisi soprattutto nel Lazio. A rischio migliaia di posti di lavoro per l’assenza di adeguate risposte dei livelli politici e della pessima gestione dei datori di lavoro. In particolare, continua D’Amico, nel momento in cui la struttura chiuderà non si saprà dove
trasferire centinaia di malati.
Il Segretario Provinciale FP Cisl – Giacomo D’amico