Di Palma (Cisl): Cresce pericolosamente il lavoro irregolare
La crisi morde ancora in maniera preoccupante il tessuto produttivo ed occupazionale della provincia di Frosinone. Una crisi che rischia di favorire le azioni di illegalità nel mondo del lavoro, rendendolo sempre più opaco, sommerso, nero ed irregolare.
Forme di illegalità che evidenziano – sottolinea, in tono preoccupato ma costruttivo – Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone, nonché componente del Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso (CLES) – una situazione che ha necessità di interventi decisi, capaci di andare a modificare uno stato di cose che certamente non fanno bene all’economia regolare, al sistema previdenziale ed assicurativo e soprattutto non garantisce i diritti nei luoghi di lavoro.
Dinanzi ai dati riportati dalla relazione sull’attività di vigilanza nel primo trimestre 2010, svolta dal servizio ispettivo provinciale – Direzione provinciale del lavoro di Frosinone e dagli altri Enti delegati alla vigilanza, viene fuori – ragiona Di Palma – una crescita in alto delle aziende che operano nell’illegalità .
Nel 2009, ad esempio, su 661 aziende sottoposte al controllo ne sono risultate irregolari 419.
Nella suindicata relazione si legge che su 586 aziende ispezionate, 463 risultano essere non rispettose delle leggi sul lavoro.
Ancora – continua il dirigente sindacale – si rileva che a parità di ore dedicate alla vigilanza, dato preoccupante nella sua contraddizione, le irregolarità risultano aumentate passando, in percentuale,
dal 63 % al 79%.
Cresce, purtroppo, in maniera dinamica, il numero dei lavoratori irregolari che, secondo i dati della relazione, risultano essere 361 sul totale di 3318 occupati nel primo trimestre 2010.
Un elemento che evidenzia, indubbiamente, continua nel suo ragionamento Di Palma, l’attento lavoro degli ispettori delegati alla vigilanza, che, pur costretti ad operare con mezzi finanziari e strumentali ridotti, fanno senza dubbio un lavoro encomiabile.
Tuttavia ciò non è sufficiente per debellare o comunque ridurre, una piaga grave che dà anche il segno del nostro livello culturale, rispetto ad un fenomeno che deve essere affrontato con determinazione e con capacità, anche all’interno delle diverse assisi o dei diversi Comitati (es. CLES) e saper, comunque, indirizzare gli Enti, gli altri Organismi preposti al sistema della vigilanza nella nostra provincia e soprattutto le piccole imprese, ad assumere una responsabilità sociale necessaria per garantire legalità e sicurezza.
Né si può pensare di attribuire l’aggravarsi del fenomeno del lavoro sommerso soltanto alla crisi, commenta ancora Di Palma, la quale può agevolare le illegalità più estese ma, certamente, non è la causa prima di un fenomeno che esiste da anni, senza aver trovato un contrasto forte ed esaustivo.
Indubbiamente – conclude il dirigente sindacale – occorre fare di più sul fronte dell’informazione, della formazione senza dimenticare che la sinergia tra impresa, lavoratori, sindacato ed enti di vigilanza è fondamentale, superando le dinamiche burocratiche che possono bloccare le buone intenzioni, per contrastare un fenomeno che con le sue diaboliche e mortali metastasi rischia di compromettere l’onestà di tantissimi operatori e lavoratori.
Ufficio stampa e comunicazione Cisl Frosinone