Di Palma (Cisl): formazione ed informazione contro il lavoro sommerso
Il lavoro sommerso, irregolare, dilaga anche nella provincia di Frosinone con percentuali che si attestano a livello di quelle regionali che vanno oltre l’11% con forte evasione sul fronte fiscale, previdenziale e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come è stato rilevato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza con una crescente azione di contrasto – commenta Domenico Di Palma,
segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone.
I dati dei giorni scorsi, come evidenziato dal dossier della Confartigianato, mettono in luce un mondo di occupati irregolari – circa 3 milioni a livello nazionale – che, sottolinea Di Palma – anche a nella nostra provincia, in percentuale ridotta, costituiscono una fetta rilevante che va a determinare un Pil locale nascosto di svariati milioni di euro.
A livello nazionale, evidenzia il dirigente sindacale, esiste un esercito di oltre 640mila artigiani abusivi o comunque di prestatori d’opera con un sommerso che, in termine di risorse e di percentuale, va verso il 18% del PIL. Il record è nel sud dell’Italia.
I settori dove si annida il lavoro irregolare e sommerso sono i servizi, il commercio, il settore della ristorazione, l’agricoltura, anche il settore industriale per arrivare alle costruzioni.
Un quadro che si è aggravato ed ampliato a causa della crisi che pesa sul nostro tessuto produttivo ed economico, ma anche per carenza di mezzi finanziari, continua Di Palma, senza i quali il sistema di vigilanza e di controllo, nonostante l’impegno degli addetti, rischia di naufragare nel mare magnum del sommerso sempre più invadente che va togliendo ossigeno e
prospettiva di crescita alle tante piccole e medie imprese che già faticano ad
agganciarsi alla ripresa.
Come affrontare tale grave problema?
La CISL, attenta e sensibile a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro oltre chiaramente la trasparenza e la legittimità delle prestazioni lavorative, continua a sostenere che occorre rinforzare il sistema di vigilanza e di controllo, mettendo gli operatori nella condizione anche economica e finanziaria di lavorare con maggiore tranquillità. Inoltre, ritiene che necessita una costante campagna di informazione e di formazione per alzare il livello di conoscenza e di coscienza dell’intero mondo del lavoro, depresso anche da “furbizie” che rischiano di denudare il mondo del lavoro di garanzie e sicurezze conquistate in anni di lotte sindacali. Un modo per combattere il fenomeno dell’abusivismo, è anche quello del principio del “contrasto di interessi” tra chi dà il servizio e chi lo riceve. Se i clienti potessero detrarre le spese sostenute per avere un servizio, allora, il tanto sommerso verrebbe fuori, combattendo nel contempo le diverse forme di “mafie”che imperano soprattutto in alcune zone del Paese.
Ufficio stampa ed comunicazione Cisl Frosinone
Frosinone, 9 settembre 2010