Di Palma (Cisl): La sicurezza sociale come antidoto alla crisi
La sicurezza sociale può essere un antidoto alla crisi? SI, risponde Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone,
aiutato nell’affermazione dal primo rapporto dell’Ufficio internazionale del Lavoro (Ilo), presentato nei giorni scorsi a Ginevra.
Un’affermazione che chiaramente, continua Di Palma, coinvolge in senso territoriale anche la nostra provincia, interessata, purtroppo, negativamente, da una crisi che evidenzia la debolezza del nostro tessuto socio-produttivo e la carenza di fare gruppo al fine di far convergere tutte le energie verso un nuovo rilancio senza attese messianiche.
La sicurezza sociale gioca senza dubbio un ruolo importante, anzi centrale, in tempo di crisi.
Tuttavia, solo il 20% delle persone in età lavorativa può, nel mondo, accedere a programmi di welfare.
Il rapporto summenzionato, sottolinea il dirigente sindacale, evidenzia quanto, oggi, sia urgente garantire un’adeguata copertura sociale a tutti, partendo da un sistema di protezione di base.
L’Italia va detto, e lo stesso rapporto lo riconosce, è tra i paesi che è riuscito meglio degli altri ad allargare la fascia di interventi anche a favore di categorie di lavoratori che prima ne erano esclusi.
Infatti, in termini finanziari, si è passati da 1,2 mld stanziati per gli ammortizzatori sociali in deroga (fino a febbraio 2009) a 8 miliardi con l’accordo Stato-Regioni per il biennio 2009-2010.
A tale somma si aggiungerà, nel 2011, oltre 1 miliardo e mezzo come previsto dalla Finanziaria.
Mentre in altri paesi di Europa, come Germania, Spagna si cerca di razionalizzare gli interventi penalizzando categorie di lavoratori, i quali vengono tagliati fuori dal circuito di protezione andando ad ingrossare le fila della povertà .
Un problema, quello della povertà, che sta diventando sempre più invadente anche nel nostro territorio, investendo intere famiglie che, prima della crisi, facevano parte di quella classe media, la quale, negli ultimi tempi, sta scivolando sempre più in basso per una non oculata politica di sostegno alle famiglie, ai giovani ai pensionati.
Tornando al rapporto, continua Di Palma, esce fuori un quadro che evidenzia che solo il 40% del complesso della popolazione in età lavorativa nel mondo, è coperta per legge da normative pensionistiche e contributive In Europa ed in America del Nord la percentuale arriva a quasi l’80%.
In Africa si ferma a meno un terzo della fascia considerata.
Inoltre si denota che, tra le persone a basso reddito, sono soprattutto le donne ad avere una bassa protezione sociale.
Frosinone, 22 Novembre 2010 Ufficio stampa e comunicazione CISL Frosinone