Di Palma (Cisl): L’azienda verde per sconfiggere la crisi
La crisi, che pesa anche sul tessuto produttivo ed industriale della provincia di Frosinone, non mette in discussione i primi barlumi della cosiddetta green economy o economia verde caratterizzata dalla cultura della sostenibilità, della responsabilità sociale d’impresa.
Un tema aperto all’interno del confronto tra le istituzioni ed il sindacato, sottolinea Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della Cisl di Frosinone.
Il problema, continua il dirigente sindacale, è legato al fatto che nel nostro territorio non esiste ancora, purtroppo, una forte cultura della responsabilità sociale d’impresa nelle nostre aziende. Basta guardarsi intorno, ad esempio, per registrare come viene trattato il capitolo inquinamento collegato al più vasto libro dell’ambiente.
Siamo ancora in attesa, nonostante allarmi giornalieri, ad esempio, di vedere risposte concrete sulla grave questione della Valle del Sacco o dei Latini, un’area altamente inquinata che ha bisogno di norme e finanziamenti regionali e più ampiamente nazionali.
Tuttavia, non mancano casi di eccellenza, rispetto all’applicazione della responsabilità sociale d’impresa, come quello della Viscolube di Ceccano, società che senza dubbio, negli anni, ha saputo tradurre le esigenze aziendali con quelle dell’ambiente.
Noi della CISL, continua Di Palma, siamo stati sempre attenti alle problematiche ambientali collegate con l’impresa, siamo aperti alla sfida in atto da diversi anni per dare corpo a rapporti industriali basati sulla responsabilità sociale.
Infatti va evidenziato che la Femca Cisl, la categoria dei lavoratori del settore chimico-farmaceutico, ha portato avanti un percorso, a livello nazionale e territoriale, che, nel giugno scorso, si è concretizzato, ad esempio, con la firma del contratto nazionale del chimico-farmaceutico. Nel contratto 2010-2012 si regolano i tempi, i modi ed i contenuti della contrattazione di secondo livello all’interno di una responsabilità sociale d’impresa che punta a valorizzare sempre più la persona sia come lavoratore che come cittadino non trascurando i rapporti con gli stakeholders e con la govenance aziendale.
Quando si parla di responsabilità sociale d’impresa, sottolinea Di Palma, dobbiamo tener presente che ci riferiamo, tra le tante voci, al welfare aziendale, alla formazione, all’occupazione, all’ambiente, alla tutela della salute e della sicurezza. Un capitolo quest’ultimo sempre aperto e contraddittorio per gli esiti che non sempre sono positivi in quanto dobbiamo registrare ancora sui luoghi di lavoro situazioni di insicurezza, causa di incidenti anche mortali.
A che punto è la situazione nella nostra provincia?
Come dicevo sopra, la nostra provincia soffre anche su questo fronte.
Nonostante alcuni casi di eccellenza, c’è ancora molto da fare.
Le istituzioni pubbliche, le imprese, le forze sociali debbono capire che la responsabilità sociale d’impresa non è un lusso nei momenti di crisi.
Essa può essere, anzi deve essere occasione per far leva su un mercato fermo, su un sistema produttivo lento.
Infatti essa, in molti ambienti fuori dai nostri confini provinciali, viene vista come leva competitiva con effetti positivi in termini di produttività, di ottimizzazione dei rapporti con gli utenti, provando a modificare le abitudini anche individuali oltre quelle più ampie ed articolate dell’intero mondo della produzione, della fabbrica.
Ufficio Stampa e Comunicazione Cisl di Frosinone