Di Palma (CISL): semplificare garantendo la legalità
Il 5 maggio c.a. il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legge recanti prime disposizioni urgenti per l’economia con l’intento di dare una spinta ad un’economia che ha passi da lumaca o comunque non porta i ritmi europei.
Nell’ipotesi dell’ articolato, che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, al fine di snellire, così si pensa, sottolinea Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone, le procedure burocratiche per la vigilanza sulle imprese, il governo ha inserito un articolo, il n.7, avente come tema la semplificazione fiscale.
In esso si legge, continua Di Palma, che per ridurre il peso della burocrazia (un modo semplice e semplicistico di scaricare altre responsabilità sul sistema pubblico) che grava sulle imprese e più in generale sui contribuenti, si dispone la semplificazione nella vigilanza, nei controlli.
Nel senso, precisa il dirigente sindacale, che il cosiddetto “controllo amministrativo”, in forma d’accesso da parte di qualsiasi “autorità competente”, deve essere “unificato” con una cadenza “al massimo” semestrale e non può durare più di 15 giorni.
Così con il presupposto, errato che la responsabilità di come vanno le cose da noi sono della “burocrazia”, si cerca di scaricare, invece, continua DI Palma, carenze anche di natura politica sulle spalle di un sistema pubblico che, in presenza di tagli orizzontali, deve affrontare situazioni difficili come quella della vigilanza sulle imprese.
L’articolo continua affermando che gli “atti compiuti in violazione” di quanto sopra, costituiscono, per i dipendenti pubblici, illecito disciplinare. Ciò starebbe a significare,se la norma è questa, che il sistema di controllo già mortificato con i tagli a favore delle ispezioni e la vigilanza presso le imprese, verrebbe seppellito o comunque ancor più ridotto nell’efficacia ed efficienza.
A ciò si aggiunga che il controllo è unificato (quale sarebbe la procedura??) con esiti senza dubbio disastrosi per la legalità, la trasparenza nell’ambito del mondo del lavoro.
Tale norma, continua il dirigente sindacale, favorirà ancor più il già pesante fenomeno dell’abusivismo – oggi in presenza di normative rigorose di controllo-, il lavoro nero, il lavoro sommerso, con conseguenze gravi sull’intero sistema di sicurezza nei luoghi di lavoro, aggravando il fenomeno dell’evasione fiscale e contributiva con cadute negative per il sistema contributivo e finanziario.
Pare, al momento, dalla prima lettura, che volendo fare un” favore”, diciamo, al mondo delle imprese, maltrattate da un sistema fiscale che trascura, al contrario, i processi evasivi e di elusione, voglia invece penalizzare tutto un settore, quello pubblico, che, al contrario, costituisce, pur con le carenze normative e finanziarie, un indubbio veicolo di crescita per il sistema paese.
E’ come il classico gioco del soldato, tirare nascondendo la mano: così si vuol penalizzare un importante settore di vigilanza per favorire, così come si legge nell’articolo, percorsi di illegalità, di poca trasparenza, mettendo il mondo del lavoro, ancor più, in una condizione di precarietà, di mortificazione, oltre, chiaramente, di nocività per i lavoratori.
Questa norma, conclude Di Palma, non garantisce le imprese che applicano in toto le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, quelle imprese che lavorano nella legalità e trasparenza, pagando quanto dovuto con tanti sacrifici, favorendo, invece, quei settori, sempre più ampi, che, speculando sempre più sulla pesante congiuntura, potranno ancor più lavorare nella illegalità con più tranquillità.
Ufficio stampa e comunicazione CISL Frosinone