DI PALMA ( CISL) : sicurezza sui posti di lavoro con meno burocrazia e più fatti
La crisi può essere considerata un alibi per giustificare l’avanzare di una marea, seppur altalenante, di lavoro nero con tutte le conseguenze sul fronte della sicurezza?
Una domanda legittima dinanzi ai casi di morti bianche e ai continui gravi incidenti sui posti di lavoro.
Le leggi esistono, dice Domenico DI PALMA, Segretario Generale Aggiunto della CISL di Frosinone, ma non sempre vengono applicate e quindi rispettate.
E’ una questione di cultura oltre che di formazione.
Il sindacato, continua DI PALMA, in maniera pressante denuncia lo stato di una situazione che, aiutata forse dalla crisi ed anche da una non totale possibilità di gestire il sistema dei controlli, sta diventando esplosiva, ampliando gli spazi al lavoro nero, sommerso, irregolare e quindi illegale con gravi conseguenze sul piano della sicurezza e della gestione stessa dei lavori all’interno dei cantieri e dei luoghi di lavoro.
Non passa giorno senza un morto o un ferito grave: condoglianze, lamentazioni da ogni parte dalle istituzioni, dagli organismi delegati al controllo.
Poi si ritorna alla normalità, favorendo i percorsi della illegalità, con o senza volontà: più il lavoro è irregolare maggiori sono i rischi per i lavoratori.
La CISL continua a chiedere nelle sedi delegate, negli organismi preposti al rispetto della norma da applicare, dice ancora il dirigente sindacale, per garantire sicurezza ai lavoratori. Ecco ancor più l’urgenza di un coordinamento più efficiente ed efficace nei risultati, evitando sterili percorsi burocratici che, se non ben valutati, possono determinare più danno che positività.
Si possono attuare, sottolinea ancora DI PALMA, forme di contrasto abbinandole ad una formazione ed informazione permanente, attraverso controlli incrociati, penalizzando le imprese fuori legge.
Un sistema di prevenzione, di controllo e di legalità dà sicurezza e maggior dignità al lavoratore oltre che all’impresa.
Il lavoratore rende di più, è gratificato sentendosi sempre più parte di un’impresa rispettosa del suo ruolo, come persona e come lavoratore.
Le scorciatoie possono pagare nel breve periodo ma alla distanza esse costituiscono, senza dubbio, un percorso che rende opaco il mondo del lavoro e delle garanzie, compromettendo anche lo stesso sviluppo, sia materiale che non.
Allora, conclude DI PALMA, si dia corso ad un forte sistema di monitoraggio che, come dicevo, non sia solo un modo burocratico e quindi sterile, senza sbocchi ma un modo per dotarsi di strumenti necessari per far uscire il nostro mondo del lavoro dal buio del tunnel dell’illegalità.
Ufficio stampa e comunicazioni CISL Frosinone
Frosinone, 21.04.2010