Di Palma (Cisl): Stress da lavoro, il problema viene scaricato sui lavoratori
Lo stress da lavoro è un tema difficile per diversi aspetti pur in presenza di normative che,purtroppo, non sempre vengono applicate in maniera totale e precisa.
Così dice Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto dell’ UST CISL della provincia di Frosinone.
E’ un capitolo importante, soprattutto in questa fase di crisi, di ristrutturazioni aziendali, del più vasto libro della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Il fatto che aggrava la situazione, continua il dirigente sindacale, è che, pur in presenza di normative,occorre aspettare che la Commissione consultiva, composta da 40 persone rappresentanti di tutti i maggiori
organismi istituzionali e parti sociali, elabori entro dicembre 2010 le indicazioni metodologiche per la valutazione ed il trattamento dello stress lavorativo.
Inoltre, evidenzia Di Palma,va tenuto presente che nel paese e nella provincia di Frosinone vi sono molte piccole e medie imprese che rendono ancor più complicato il sistema.
Il mondo dell’impresa aspetta che la Commissione si decida a produrre un documento semplice che dia certezza degli indicatori.
Bisogna evitare,dice ancora il dirigente della CISL,di stare troppo fermi sui principi: tutti fanno grandi dichiarazioni di principio, si producono ricerche , si paragonano modelli diversi,europei e non,ma poi, nel concreto, la legge, quella esistente, a partire dal Testo Unico, resta sulla carta.
Allora si invoca la formazione dei lavoratori come la panacea del problema dello stress da lavoro,dimenticando che non vi sono i soldi o comunque le risorse economiche sono scarse.
Così facendo, chi, in questa situazione di incertezze applicative e di scarso spirito di responsabilità, deve sopportare tale stato di cose è il lavoratore ,l’unico che, costretto a vivere condizioni di lavoro precarie,
deve portare il maggior fardello,convivendo con lo stress che diventa anche invalidante con ricadute anche sul fronte della produzione.
Va bene la formazione ma di tutti, lavoratori,dirigenti e datori di lavoro,coinvolgendo, in maniera unitaria, – l’unione fa la forza, – le istituzioni e le parti sociali per avere più risorse al fine di agevolare i diversi percorsi formativi, utilizzando al massimo tutte le norme esistenti.