Di Palma (Cisl) : troppa precarietà facilita il lavoro irregolare
Nel leggere le cifre, rilevate dai quattro Centri per l’impiego della provincia di Frosinone – II trimestre 2010 – il pessimismo ti invade come una piaga purulenta.
Ancor più se andiamo a leggere la relazione sull’attività di vigilanza degli Organismi provinciali delegati a tale funzione e del Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso(CLES).
Un panorama sconfortante che – come sottolinea fortemente ed in maniera preoccupata Domenico Di Palma, segretario generale aggiunto della CISL di Frosinone – diventa sempre più allarmante difronte ai problemi funzionali ed organizzativi, divenuti devastanti a seguito dei tagli selvaggi che sostanzialmente impediscono l’efficiente ed efficace funzionamento degli uffici di vigilanza.
In tale condizione di forte precarietà – continua Di Palma – la piaga del lavoro irregolare è diventata così invadente ed invasiva, per cui, come si può leggere dalla suindicata relazione (secondo trimestre 2010), ci troviamo con lo stesso trend di crescita del trimestre precedente.
Cosa fare?
Spontanea viene la domanda dinanzi a cifre che mettono in luce il “disagio del tessuto produttivo della provincia” come riportato, sottolinea il dirigente sindacale, dalla relazione degli Uffici di vigilanza e dal CLES.
Senza mezzi, senza strumenti di intervento la situazione rimane stabile o comunque tendente al peggio.
Occorre – continua Di Palma – dotare gli Organismi decentrati di vigilanza e gli stessi Comitati non solo di strumenti finanziari, necessari e da aumentare, ma anche di strumenti capaci di indirizzare o incidere per modificare il “disagio” che, senza una sterzata, continuerà ad aumentare in maniera esponenziale.
Uno stato di impotenza sembra dominare le discussioni che, per le carenze normative e finanziarie, rischiano di diventare discussioni sterili, solo occasione per evidenziare numeri e dati che certamente non aiutano ad uscire dalla situazione di crisi in cui si trova la provincia di Frosinone.
E’ fuori discussione – dice Di Palma – che occorre anche modificare l’aspetto culturale che condiziona negativamente tutti i passaggi che mirano a modificare il disagio del tessuto sociale e produttivo, minato dall’idea che deforma il valore di fondo del ruolo costruttivo del lavoro.
Troppa precarietà nel mondo del lavoro – che da tempo ha preso il posto, con metastasi pericolose, – evidenzia il dirigente CISL – del lavoro stabile, che dà sicurezza – può essere veicolo che favorisce il lavoro sommerso ed irregolare.
Precarietà ed irregolarità, in mancanza di controlli serrati, possono essere compagne di uno stesso percorso che depotenzia il valore del lavoro, toglie risorse al sistema fiscale, contributivo e previdenziale con i tanti rischi che il lavoratore irregolare corre in termine di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
L’idea che sta prendendo piede, contrastata fortemente dalla CISL e dal sindacato confederale, dice ancora Di Palma, è quella di imporre al lavoratore la legge di un mercato globalizzato che, per motivi economici e finanziari oltre che normativi, deprezza la funzione del lavoro, impoverendo, con la delocalizzazione, intere realtà sociali, con conseguenze gravi su tutto il sistema paese.
Dinanzi a tale rapporto contraddittorio lavoro – mercato globalizzato – costo del lavoro – non stupiscono i numeri sulla situazione del mercato del lavoro nel Frusinate, rilevati dai Centri per l’impiego.
Per cercare di comprendere il fenomeno si può dire – continua il dirigente sindacale – che, ad esempio, nel 2008 (secondo trimestre) i lavoratori a tempo indeterminato erano 6247(24,8%) mentre oggi sono 3483(17,62%).
Il 30 giugno 2009 gli iscritti ai quattro Centri per l’impiego erano 73.388, al 30 giugno del corrente anno siamo a 86.522 unità (più 20%).
Il numero dei disoccupati è passato da 38.606 a 50140 con un aumento del 23%.
Gli iscritti alle liste di mobilità , al 30 giugno 2010, ammontavano a 9190 unità di cui 6188 maschi e 302 femmine, di cui 6268 senza indennità.
I numeri della cassa integrazione normale ed in deroga sono aumentati in maniera esponenziale, evidenziando l’utilità degli ammortizzatori sociali nei momenti di crisi ma nello stesso tempo mettono a nudo come il nostro tessuto produttivo e sociale in genere è in forte stato di sofferenza, imponendo, senza indugi ulteriori, un impegno sinergico ed energico di tutte le forze sociali attive sul territorio provinciale, coinvolgendo, in maniera concreta, i livelli regionali e centrali per venire in soccorso ad un territorio, dove il livello di povertà è in forte aumento, come denunciato in tante occasioni dagli Organismi caritatevoli delle diverse Diocesi.
Ufficio stampa e comunicazione CISL Frosinone
Frosinone, 14 Luglio 2010