F. Neroni (Fim Cisl) risponde alla Fiom: più contrattazione e meno preconcetti ideologici
La crisi, che sta interessando il sistema Paese, è arrivata in maniera pesante anche nella provincia di Frosinone, la quale, dopo l’esperienza della Cassa per il Mezzogiorno, si è trovata e tuttora si trova senza alcuna norma di protezione.
Centinaia i cassintegrati, molti i disoccupati, vecchi e nuovi, decine le aziende piccole,medie e grandi che stanno chiudendo o hanno già chiuso.
La provincia di Frosinone-precisa il neo segretario della FIM CISL Franco Neroni- è la prima in Italia, purtroppo, per l’utilizzo della cassa integrazione.
Dal suo osservatorio, come è realmente la situazione nella nostra provincia? “La grave situazione economica a dimensione internazionale indubbiamente non aiuta a risolvere i tanti problemi che pesano sulla nostra provincia. Su 20mila addetti che operano nel settore metalmeccanico oltre il 50% è in cassa integrazione con prospettive di forte incertezza. Infatti il ricorso alla cassa integrazione è sempre più numeroso in tutti i settori industriali e non. Negli ultimi anni in provincia abbiamo dovuto registrare la chiusura di importanti aziende come l’ex Alcatel, la CLM, la Balconi, l0industria Olivieri, con ripercussioni negative sul già critico andamento occupazionale.”
Cosa fare? “E’ da dire che le iniziative del governo sui provvedimenti previsti dal decreto anticrisi sono insufficienti. Servono iniziative urgenti e mirate, con regole precise che, come nel caso del settore delle auto (caso Fiat), vadano nella direzione di tutelare in pieno i lavoratori e l’indotto. Si potrebbe pensare all’uso dei dividendi per contribuire in maniera attiva e solidale alla ripresa delle attività industriali. E’ urgente inoltre estendere da subito gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di contratto (somministrati, a progetto ecc).”
Poi? “Credo che, in tale situazione, tutti-governo, Regione, Amministrazione provinciale, enti locali, ASI, Confindustria, sindacati, devono insieme fare il massimo sforzo per far ripartire il “volano” economico – finanziario per una politica di sviluppo.”
Come risponde all’attacco della FIOM CGIL in merito agli accordi separati? “Per rispondere alla provocazione fatta-indegna di un segretario nazionale – da Cremaschi sulle pagine della stampa locale in occasione della sua recente venuta nella città di Frosinone per sostenere le iniziative di sciopero, dichiarando che la CISL e la UIL sono sindacati “ più crumiri d’Europa”, posso dire che la FIM CISL continuerà a dire No a scioperi separati e sbagliati. Inoltre va sottolineato che il recente accordo sulla riforma del modello contrattuale fa crescere i salari dei lavoratori. Per memoria , debbo dire che sull’accordo sul welfare-allora governo Prodi- con tante difficoltà ma senza abbandonare il tavolo CGIL CISL e UIL sottoscrissero un accordo che solo la FIOM bocciò. Così recentemente, dopo anni di discussione per le nuove regole sul nuovo modello contrattuale, solo la
CGIL ha abbandonato il tavolo, scaricando sugli altri le tensioni attive al loro interno”.