Firmato il nuovo modello di relazioni industriali tra Sindacato Confederale e Confapi
È stato sottoscritto, nei giorni scorsi, il primo Accordo Interconfederale su un nuovo modello di relazioni industriali e le definizioni del ruolo e funzioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e la contrattazione di II° livello, con l’Associazione Imprenditoriale Confapi.
L’intesa, relativamente al modello contrattuale e al sistema di certificazione e misurazione della rappresentanza, valorizza il ruolo delle piccole e medie imprese, ribadendo la loro centralità all’interno del sistema industriale Italiano.
Un’intesa che tiene conto della pluralità delle controparti e delle diverse associazioni nel sistema di imprese, allarga in modo importante il campo di applicazione delle regole in materia di rappresentanza e rappresentatività. Sempre con Confapi si è poi pervenuti ad una intesa in materia di detassazione dei premi variabili al secondo livello di contrattazione in applicazione delle disposizioni di legge per il 2016 ed in coerenza con quanto contenuto nella proposta unitaria di CGIL, CISL e UIL.
Per noi della CISL, commenta il Segretario Generale COPPOTELLI, il risultato raggiunto acquista una notevole rilevanza culturale e politica perché, per la prima volta nella storia del Sindacato, tutti i soggetti firmatari riconoscono, come elemento strategico, lo sviluppo della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa per determinare le condizioni di maggior efficienza, produttività e redistribuzione della ricchezza.
I punti salienti sono la partecipazione alla governance con consultazione e informazione tempestiva, la possibilità di costituire i Comitati di Sorveglianza, la partecipazioni ai processi di accumulazione, che per noi della CISL significa democrazia economica.
La partecipazione organizzativa sulle forme di flessibilità oraria, legata ai picchi e flessi di produzione; welfare contrattuale; sul sapere organizzativo e nuovi modelli sull’Organizzazione del Lavoro, per esempio il superamento delle linee gerarchiche inutili, come manufacturing – production – organization, ecc.
Ma l’aspetto sicuramente significativo rappresenta il ricondurre alla titolarità della contrattazione le procedure di licenziamento collettivo previsto dalla 223/91 e i licenziamenti secondo il principio della proporzionalità tra mancanze e sanzioni e, quindi, l’estensione dei diritti ai lavoratori assunti con il jobs act, “la contrattazione migliora la legislazione”.
Avanza dunque il sindacato partecipativo, conclude COPPOTELLI, concertativo “Duale” e viene sconfitta l’ideologia antagonista conflittuale corporativa.