Franco Neroni (Fim Cisl): Accordo Fiat occasione da non perdere ma con chiarezza negli obiettivi
La FIM (federazione italiana metalmeccanici) CISL della provincia di Frosinone, tramite il suo segretario generale Franco Neroni, manifesta preoccupazione per quanto riguarda l’andamento della crisi che continua a mordere ferocemente il nostro già debole tessuto industriale, registrando la chiusura di piccole e medie imprese che, per decenni, hanno costituito la spina dorsale dei sistema provinciale.
Una situazione che sta diventando insopportabile, nonostante l’impiego massiccio degli ammortizzatori sociali.
Le previsioni per il triennio 2010-2012-continua Neroni – anche le più ottimistiche, non presentano fattori concreti di crescita economica e non lasciano intravedere segnali incoraggianti per una stabile e duratura
ripresa dell’interno mondo produttivo frusinate ed in special modo del settore industriale e manifatturiero.
Per l’anno in corso è prevista una crescita del PIL appena sopra l’1%, evidenziando quanto lontana sia ancora la ripresa, fortemente influenzata, anche, dalle turbolenze dei mercati internazionali.
Tale situazione di forte criticità-evidenzia il segretario generale FIM CISL – ci induce verso considerazioni di forte preoccupazione, invitando le forze politiche ed imprenditoriali ad individuare da subito interventi strutturali, capaci di far invertire,localmente, il corso della crisi in senso positivo.
Alla luce di tali valutazioni, viene spontaneo chiedere al dirigente sindacale: come è lo stato dei fatti per quanto riguarda il capitolo Fiat? Dopo l’accordo con la Chrysler, l’orizzonte del Lingotto non sarà più né
quello di Torino né quello dell’Italia ma sarà mondiale. Per il nostro Paese e per la nostra provincia(leggasi Fiat di Cassino) la presenza di un gruppo industriale a dimensione mondiale rappresenta occasione di crescita che va colta con “mente aperta” , avendo ben chiari due punti essenziali: – il mondo corre per tutti ad una velocità mai registrata nel recente passato; – non possiamo, per effetto anche della globalizzazione, permetterci il lusso di continuare a pensare come se nulla è cambiato, chiedendo di mantenere standard che cozzano con i nuovi meccanismi imposti da un contesto economico e finanziario globale e delocalizzante.
Da quì l’accordo di Pomigliano che ha come obiettivo il rilancio dello stabilimento e quello di garantire 15mila posti di lavoro tra diretti ed indotto, permettendo a migliaia di famiglie di guardare il futuro con una prospettiva di crescita, senza intaccare leggi e statuto dei lavoratori.
Nostro obiettivo, come FIM CISL, è quello di dare risposte positive nell’ambito del contratto nazionale,come è già stato fatto per il settore della siderurgia.
Noi non siamo d’accordo con chi pensa di uscire da Federmeccanica e dire no al contratto nazionale.
Noi diremo no e sarà “guerra.”
Noi chiediamo all’amministratore delegato, anche per Cassino, chiarezza nel percorso che dovrà portare entro il 2014 il gruppo Fiat alla produzione dell’auto dalle 100mila auto di oggi alle circa 400mila, con l’utilizzo
dell’impianto di produzione che dovrebbe passare dal 35% al 134% di capacità produttiva.