Frosinone i Giovani i disoccupati aumentano del 14.8%
Nella fascia di età 15 – 34 anni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo una stima del Centro Studi della CISL di Frosinone, c’è stato un aumento dei giovani disoccupati del 14.8%, un dato allarmante che sicuramente fa riflettere sull’andamento del mercato del lavoro in Provincia di Frosinone.
Inoltre, altro dato scaturente dalla ricerca, è che nell’ultimo anno le forze di lavoro Provinciali (occupati + disoccupati) sono aumentate del +2,4% rappresentando l’8% del totale della forza lavoro regionale. A fronte di questo aumento il mercato non è stato in grado di assorbirlo generando un disallineamento di notevole entità. Il settore più colpito è sicuramente l’Industria e l’Edilizia mentre riesce a reggere il colpo il settore dei Servizi con il testa il commercio, alberghi e ristorazione.
Ma torniamo alla cosiddetta “questione giovanile” in Provincia di Frosinone, si raggiungono cifre da capogiro toccando quota 36.8% quale tasso di disoccupazione, ma la cosa più preoccupante è che si affaccia prepotente il fenomeno dei NEET, ovvero l’acronimo inglese di “Not in Education, Employment or Training“, in italiano né-né, ed indica individui che non stanno ricevendo un’istruzione, non hanno un impiego o altre attività assimilabili (tirocini, lavori domestici, ecc.), e che non stanno cercando un’occupazione.
Le cronache giornalistiche, commenta PIETRO MACERONI, Segretario Generale della CISL di Frosinone, fanno inesorabilmente ed impietosamente seguire l’annuncio di dati positivi, di timide riprese, di inversioni di rotta anche solo accennate, a indicatori negativi: la crescita del Pil inferiore alle attese, la sovraesposizione di paesi anche vicini all’Italia alle turbolenze bancarie e speculative, e così via. L’Ocse, ovvero l’Organisation for Economic Co-operation and Development, che riunisce oltre trenta paesi cosiddetti sviluppati e che funge da luogo di confronto delle diverse esperienze politiche, ha fotografato in uno studio la condizione del rapporto tra i giovani e il lavoro. Guardando in casa nostra, l’occupazione dei più giovani è crollata, per non dire rovinosamente franata, negli anni della crisi: la disoccupazione dei ragazzi è cresciuta di otto punti percentuale, ma in Provincia di Frosinone addirittura del 14.8%. e la cosa che più ci preoccupa non è solo l’aumento dei disoccupati, ma di quanti hanno abbandonato la ricerca attiva di un’occupazione.
Dove ricercare le cause allora? ENRICO COPPOTELLI, Segretario Provinciale della CISL, ne individua essenzialmente tre: la prima è sicuramente il disallineamento formativo ovvero le competenze fornite dai sistemi scolastici non sono adeguati a quelli richiesti dal mercato del lavoro.
La seconda è che la classe politica a tutti i livelli, è scarsamente interessata al problema e stride vedere quante risorse vengano spese negli ambiti più disparati e penso, ad esempio, per citarne una, ai 15 milioni di euro annui che la Regione Lazio spende per contributi ai Gruppi Consiliari. Senza fare demagogia, quante politiche di vantaggio si potrebbero fare con quelle cifre nelle Provincie del Lazio. L’ultima causa è che il nostro territorio è poco sinergico e poco appetibile per nuovi insediamenti produttivi esogeni e si sta facendo poco o nulla per cambiare lo stato delle cose.
Quello per il quale ci batteremo è che prevalga una logica di lungimiranza che possa rimettere al centro i giovani ed il lavoro e che stimoli tutti a trovare soluzioni serie per controvertire questa tendenza, perché se in un anno i giovani disoccupati in Provincia di Frosinone aumentano del 14.8% la situazione diventa emergenziale.