La CISL di Frosinone richiama al potenziamento delle politiche per la famiglia.
Alla luce dei nuovi dati ISTAT, è necessario, oltreché urgente, ridisegnare strategicamente le politiche sociali ed il sistema fiscale, a tutti i livelli di intervento, anche al fine di incoraggiare le dinamiche demografiche. Accanto ad un potenziamento dei servizi per la non autosufficienza, con l’assistenza domiciliare e un supporto ai caregivers informali, è necessario proseguire, dichiara il Segretario Generale Aggiunto della CISL di Frosinone, Alessandra Romano, con interventi a favore della genitorialità. Siamo un Paese con un saldo naturale perverso. Nel corso del 2019, abbiamo avuto 435.000 nascite e 647.000 decessi. In Italia attualmente per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini – dieci anni fa erano 96 – determinando, anche, una diminuzione della popolazione residente, che complessivamente è di 60,3 milioni di abitanti, in calo da 5 anni consecutivi. Il 19,6% dei nuovi nati proviene da madri straniere. L’attuale tasso di fecondità è di 1,29 figli in media per donna e l’età media delle mamme al primo figlio si attesta a 32,1 anni. La nostra fotografia demografica ha raggiunto il livello più basso dal 1918. In provincia di Frosinone la situazione è leggermente migliore, con un saldo negativo di -1.494 nuovi nati, rispetto ai decessi, ma con un tasso naturale più incoraggiante rispetto ai livelli nazionali, avendo avuto lo scorso anno 72,66 nati per 100 decessi. Le peculiarità orogeografiche e gli insediamenti urbani del nostro territorio condizionano fortemente le dinamiche demografiche, benché abbiamo una popolazione residente molto longeva, (l’Italia è prima in Europa per gli ultracentenari) soprattutto insediata nei piccoli centri della Valle di Comino.
I residenti nella fascia di età 0-2 sono maggiormente concentrati nei grandi centri, a partire dal comune capoluogo, con 1018 bambini/e, a seguire Cassino con 882, Alatri 742, Sora 615, Ceccano 600, mentre a Terelle, San Biagio Saracinisco e Casalattico ce ne sono 6. I servizi all’infanzia sono piuttosto diversificati, tra pubblico e privato, con una media di 14 asili nido comunali per 53 Comuni (nei soli distretti C e D) ed anche questo andamento in Ciociaria riesce ad essere leggermente superiore alla media nazionale, che raggiunge una copertura del servizio del 23.8%. È arrivato il momento di promuovere e sostenere i servizi alla prima infanzia, afferma il Segretario Generale Aggiunto della CISL di Frosinone, poiché il tasso di ritorno degli investimenti nel capitale umano è di 1 euro a 12, vale a dire, la curva elaborata nel 2017 dal Premio Nobel per l’economia, James Heckman, individua il ritorno economico degli investimenti nella prima infanzia in capitale umano durante l’arco di vita di un individuo in 1 a 12. Le famiglie ciociare sono 203.002, molte monopersonali. Raddoppiano i divorzi e diminuiscono i coniugati. Su 38.265 vedovi, 31.887 sono donne. In questo scenario, interventi fondamentali per sostenere lo sviluppo del territorio sono, senza dubbio, le politiche per il lavoro e per l’occupabilità, le politiche fiscali e le politiche sociali. La provincia di Frosinone esprime un tasso di disoccupazione del 18,7%, peggiore fra le province laziali. Una Provincia che lavora poco che, tuttavia, continua a far germogliare futuro, manifestando un tasso di fecondità superiore alla media nazionale. Una Provincia che accudisce gli ultrasessantacinquenni in maniera piuttosto adeguata e grazie, talvolta, ad una rete parentale di prossimità, agisce in solitudine, ponendo in essere autonomi, quanto automatici correttivi alle mancanze del sistema, attraverso un welfare familista di non facile quantificazione.
Grazie alle rivendicazioni della CISL, continua Alessandra Romano, alle mobilitazioni che abbiamo messo in campo a livello nazionale, nel corso dello scorso anno e grazie anche ad una nuova fase di relazioni sindacali con il Governo, nella legge di Stabilità si riscontrano timidi segnali di attenzione alle famiglie, benché il nostro sistema fiscale non sia costruito sul coefficiente familiare, che incentivi la creazione di nuovi nuclei familiari e la natalità nel nostro Paese. Bisognerebbe partire da un assegno unico per le famiglie, sul modello di alcuni Paesi europei. Intanto, la legge di Bilancio 2020 ha esteso l’assegno di natalità, cosiddetto “Bonus Bebè”, per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre dello stesso anno. La circolare INPS 14 febbraio 2020, n. 26 ne illustra la disciplina, fornendo le istruzioni operative per la domanda. Da quest’anno è prevista una modulazione dell’importo spettante in base all’ISEE ed una maggiorazione del 20% in caso di figlio successivo al primo. Inoltre, dal 1 marzo 2020 possono essere inoltrate le domande per il “Bonus Asilo Nido”, sempre con la presentazione dell’ISEE ed è stato ulteriormente riconfermato il “Bonus mamma domani” per il 2020. I nostri uffici del CAF CISL e del Patronato INAS CISL, conclude la Romano, sono a disposizione per il rilascio, rispettivamente, delle dichiarazioni ISEE e per prestare la necessaria consulenza per accedere a tutti i benefici previsti a favore della genitorialità.
Ufficio Stampa e Comunicazione CISL di Frosinone