La concertazione sociale della Cisl e l’allarme povertà
Ieri l’ISTAT ha pubblicato il Rapporto sulla povertà 2011 da cui risulta che in Italia è povera o quasi povera circa una famiglia su cinque, al Sud 1 su 4. Cresce, infatti, il numero delle famiglie e delle persone (11,5 milioni) che versano in stato di povertà – assoluta il 5,2% e relativa l’11,1 della popolazione – soprattutto al Meridione.
La scure dellfindigenza, dichiara Alessandra Romano, Segretario Provinciale CISL, ormai attacca, non solo disoccupati, cassintegrati e nuclei numerosi, ma anche le famiglie di operai e lavoratori dipendenti con profili professionali e/o titoli di studio bassi; proprio coloro che, fino a qualche anno fa, hanno avuto una migliore capacità di spesa, una discreta propensione al consumo ed hanno, quindi, contribuito ad alimentare il circuito economico del Paese. La lettura del rapporto in termini di effetti e conseguenze, continua la Romano, induce due ordini di considerazioni: una economica, rappresentata dalla inesorabile ed ulteriore contrazione dei consumi, che rallenta la ripresa economica e continua a lasciare gli Italiani nel guado della recessione e lfaltra di coscienza ed etica civile, che esorta a ripensare lfassetto politico-democratico di uno Stato sociale nel quale ciascuno dovrebbe avere piena cittadinanza. Con queste motivazioni, noi della CISL, proponiamo ed invochiamo ed iniziative concrete per il rilancio e la crescita del Paese, poiché il solo rigore non ci conduce a delineare le premesse di un domani migliore; e nel frattempo non restiamo ad assistere inermi ed inerti a soluzioni che continuano a separare, in maniera allarmante, le condizioni degli italiani, ma scegliamo, responsabilmente, di essere propositivi e costruttivi per il bene della collettività. Grazie alla nostra azione concertativa, abbiamo ottenuto buoni risultati per il territorio, infatti il 4 luglio scorso è stato siglato un importante accordo con lfAssessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio che il fondo per la non autosufficienza, rifinanzia i piani di zona e aggiunge 4 milioni di euro nell’ambito dell’affido familiare. Un accordo, quindi, che mette al centro i crescenti bisogni delle fasce deboli a partire da quelli più critici connessi alla condizione disvantaggio socio-economico e che si prefigge lo scopo di ridurre il gapdel disagio di coloro che rappresentiamo e tuteliamo. Un altro aspetto da non sottovalutare, conclude il Segretario Provinciale CISL, è che finalmente nella concertazione sociale, ci si limita ad una mera informativa o presa d’atto, ma si concordano con il sindacato sia gli obiettivi da adottare con i relativi provvedimenti (delibere di Giunta), sia i contenuti, permettendo così il recupero, in fase di assestamento del bilancio, di importanti risorse da destinare alle politiche sociali.
Ufficio Stampa e comunicazione CISL di Frosinone