La Regione Lazio ha emanato la nuova direttiva che regolamenta i tirocini
“La Regione Lazio ha emanato la nuova direttiva che regolamenta i tirocini. Rispetto alla precedente c’è stato un cambio radicale, di approccio e dunque di contenuto”. Cosi in una nota CGIL CISL e UIL.
“La precedente normativa regionale – prosegue la nota – prevedeva infatti che la durata del tirocinio poteva prolungarsi per 12 mesi, con un rimborso di 400 euro. Ciò ha prodotto una serie di dinamiche degenerative: datori di lavoro che nel tempo attivavano più tirocini, magari per lo stesso profilo; una percentuale bassissima di assunzioni al termine del tirocinio; tirocinanti che ‘portavano’ il tirocinio all’Ente accreditato su indicazione del datore di lavoro; tirocinanti spesso inseriti in contesti lavorativi caratterizzati da un basso contenuto professionale (commessi, baristi etc) tenuti in tirocinio per 12 mesi; tirocinanti che svolgevano più di un tirocinio. Tutta questa serie di distorsioni ci ha portato a ribadire in più occasioni quanto il tirocinio venisse troppo spesso usato per sostituire i contratti di lavoro e pagare meno la prestazione professionale. E che dunque la regolamentazione avrebbe dovuto essere cambiata. Questa nostra sollecitazione è stata accolta dalla Regione Lazio che nella definizione della nuova disciplina ha portato a sei mesi il periodo massimo di tirocinio, elevando a 800 euro il rimborso per il tirocinante e soprattutto privilegiando il processo di inserimento professionale . Riteniamo che tale impostazione riduca considerevolmente le degenerazioni a cui abbiamo assistito in questi anni; sei mesi infatti sono un tempo congruo per imparare qualsiasi mestiere, anche quelli con un contenuto professionale elevato; gli 800 euro di rimborso scoraggiano inoltre chi intende sfruttare i ragazzi o chi ha perso il lavoro.
Avevano bisogno di una simile inversione di tendenza perché i dati sull’occupazione delineano un aumento consistente del lavoro povero e bisogna dar atto alla Regione Lazio e all’assessore Valente di aver introdotto un cambio di rotta, a nostro avviso necessario, migliorando l’accordo adottato a livello nazionale tra Stato e Regioni”.