L’appello di CGIL, CISL e UIL ai nostri politici … “Ponete e mantenete al centro del vostro agire gli interessi dell’Italia e degli italiani
Stiamo assistendo in questi giorni all’inevitabile, e purtroppo consueto, teatrino della politica in cui ognuno degli attori recita il suo copione di circostanza. Non vogliamo, e non lo abbiamo mai fatto, come CISL dare giudizi o opinioni sull’operato e sul da farsi, esprimendo giudizi a favore di uno o dell’altro perché abbiamo sempre dichiarato, e manifestato, la nostra autonomia dalla politica fermo restando che fra i nostri associati sono presenti e rappresentate tutte le idee politiche … con grande libertà e serenità. Le Confederazioni, CGIL CISL e UIL hanno inviato, in questi giorni, ai nostri Politici un messaggio per invitarli alla responsabilità del ruolo ed all’interesse del Paese. A parte il periodo feriale, è veramente un momento molto particolare per il nostro Paese … e non solo… arrivano notizie e segnali da oltre confine che le situazioni economiche internazionali non sono affatto buone. Dalla Germania arrivano notizie di economia in frenata o addirittura in recessione con un PIL leggermente negativo … Le borse internazionali che fiutano una recessione dell’economia americana … L’Argentina sull’orlo di un default economico-finanziario … Le tensioni economiche e politiche internazionali (dazi USA verso la Cina, ecc). In questo contesto internazionale molto movimentato (purtroppo negativamente) il nostro Paese ancora traballante, economicamente parlando, per via della crisi che oramai ci accompagna da svariati anni e che non riusciamo a scrollarci di dosso in maniera convinta e definitiva, è soggetto anche ad una crisi politico-governativa con prospettive assolutamente incerte. L’assenza di un governo e la possibilità che la soluzione non sia a breve tempo innescheranno un meccanismo economicofinanziario che porterà solo effetti negativi sulla nostra economia, sul nostro Paese, nelle nostre aziende e nel contesto sociale in generale. Le innumerevoli vertenze aperte al MISE che riguardano centinaia di migliaia di posti di lavoro, il futuro e la qualità del nostro sistema industriale e produttivo, i problemi della pubblica amministrazione, del sistema di istruzione e conoscenza e della sanità pubblica, il divario crescente tra Nord e Sud, la paralisi dei cantieri pubblici per le necessarie infrastrutture materiali e sociali, sono temi che hanno bisogno di risposte immediate, di un Governo nel pieno delle sue funzioni e non possono più aspettare le alchimie della politica. … Pensiamo allo spread che inevitabilmente salirà comportando ulteriori oneri economici alle già compromesse situazioni finanziarie del debito pubblico. Le inevitabili conseguenze da applicare nell’economia reale, degli impegni sottoscritti con l’Europa (aumento IVA, mancata ripresa dell’economia, ecc) che si infrangeranno sul reale potere di acquisto degli italiani che ad oggi è già, per tantissime famiglie e situazioni fortemente ridimensionato, compromesso e in molte situazioni sono agli sgoccioli e stanno per venire meno quei piccoli strumenti di sussidio sociale nelle crisi aziendali. Chi governerà questi fenomeni ??? Chi si prenderà la cura e l’interesse di disinnescare questa polveriera e portare a soluzione queste situazioni ??? … Una domanda … al momento … senza risposta. L’ultimo anno trascorso ha visto CGIL CISL e UIL fortemente impegnate in una grande campagna di mobilitazione in tutto il paese per attirare l’attenzione della classe politica sui temi che da sempre consideriamo strategici e di interesse generale :
• Un piano straordinario di investimenti pubblici in infrastrutture, reti, manutenzione del territorio, a partire dal Mezzogiorno, con un chiaro sostegno ad una nuova economia verde e che il tutto sia scomputato dai vincoli del patto di stabilità;
• una riforma fiscale fondata sul principio della progressività che riduca le tasse al lavoro dipendente e ai pensionati;
• una vera lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero;
• il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati e il riconoscimento del loro valore erga omnes, la detassazione degli aumenti salariali e il superamento dei contratti pirata;
• riforma della pubblica amministrazione e assunzione di personale in tutti i comparti pubblici a partire dalla sanità;
• una nuova politica industriale che indirizzi i processi di innovazione, di crescita dimensionale delle imprese, garantisca il diritto permanente alla formazione e metta al centro la salute e la sicurezza sul lavoro;
• una nuova politica della cultura e del turismo asse di crescita per un paese quale l’Italia;
• una vera riforma delle pensioni che dia un futuro ai giovani, risponda ai bisogni delle donne e riconosca i lavori più disagiati.
E’ su questi contenuti che, secondo noi, la classe politica dovrebbe lavorare ed agire, e non su interessi particolari di bottega e di breve respiro … questi sono i temi su cui vorremmo si sviluppasse la discussione e, per quanto ci compete, com’è nella storia del nostro Paese, siamo e saremo sempre pronti al confronto e a sostenere queste posizioni per affermare la democrazia, e la dignità del lavoro, e soprattutto gli interessi dell’Italia e degli italiani”.