L’Italia al primo posto per evasione fiscale tra i Paesi dell’Unione Europea Lavoratori e pensionati sono i contribuenti certi di iniquità fiscale
Si ha notizia, più volte annunciata, che finalmente entro il 2014 sarà attivata la “Vigilanza Bancaria Europea” che dovrebbe favorire la riduzione dell’evasione fiscale.
Ma il nostro Paese, sappiamo, tra i 27 Paesi dell’Unione Europea ha conquistato il “primo posto” per un’economia sommersa che a fine anno 2012 ha raggiunto il 21,4% del PIL, quasi il doppio di Francia e Germania.
Già nell’agosto 2012 eravamo “maglia nera” nella U.E. per evasione fiscale, con tendenza all’aumento.
Ed a fine anno ci seguivano la Grecia con il 20,8%; la Romania con il 19,1%; la Bulgaria con il 18,7% la Slovacchia con il 17,2% e Cipro con il 17,1%.
Sono dati ministeriali, di banche centrali, di istituti di statistica e di polizia tributaria dei singoli Stati europei, raccolti e pubblicati dall’Associazione Contribuenti Italiani.
Brevi considerazioni e riflessione con mirate proposte ai Governi ed al nuovo Parlamento italiano che, da qualche mese, tacciono sulla vergogna più reale della evasione fiscale in aumento e non appare più quale “emergenza e priorità” pur altissima e stimata attorno ai 188 miliardi di euro nel 2012.
Si tratta di evasione prodotta, lo sappiamo tutti, nell’economia sommersa e criminale; nelle società di capitali grandi e piccole ed, in parte, anche nel lavoro autonomo.
Così come, lo sappiamo tutti, chi sono i già riconosciuti contribuenti italiani, lavoratori e pensionati, che sono obbligati con prelievi alla fonte e, con scarsissima equità, sono colpiti da tassazione, integrata da imposte immobiliari, quale l’abitazione, costruita e acquisita con mutuo pluriennale.
Riferendoci, poi, alla istituenda “Vigilanza Bancaria Europea” entro il 2014, è da prevedersi – a nostro avviso – più in funzione di “tampone” formale, necessario ma non sufficiente, per avviare una condivisa e certa “rivoluzione morale” europea tanto attesa dai cittadini democratici.
Vale a dire: una rivoluzione morale da integrare e completare mediante visibili e praticabili “piani nazionali” di imposizione fiscale, certa e progressiva, con verificate articolazioni territoriali da condividere e divulgare tra i cittadini, lavoratori e pensionati, nella dimensione politica europea.
E l’Italia, con il rinnovo del Parlamento e la elezione del nuovo Presidente della Repubblica, dovrebbe bloccare tutti quei Governi che vogliono “fare cassa” e non “dare servizi dignitosi ai cittadini”, pur incassando soldi “maledetti e subito”, mediante inique imposte.
Bloccare – innanzitutto – quei Governi che propongono “accertamenti fiscali per adesione” che sono autentici “condoni”, sempre più ripetuti negli ultimi 20 anni.
Sono stati, propriamente, quei Governi che, di fatto, hanno favorito la espansione e la crescita dell’evasione fiscale, collocando il nostro Paese al “primo posto” tra i Paesi europei.
Se vogliamo salvare la vita democratica del nostro Paese, con impegno quotidiano e coerenza politica e pratica, ripetiamo che la “EQUITA’FISCALE” è l’asse portante da condividere per offrire servizi dignitosi ai cittadini, quali partecipi contribuenti, con il lavoro, di una comunità democratica.
Non è da escludere, per confrontarci nel condividere ed includere, anche i “cittadini parlamentari “Cinque Stelle”.
Sollecitare a tutti proposte cogenti e condivisione per – immediatamente – partire con noi, democratici, pur da italiani con “maglia nera al primo posto” in Europa, oggi, ma dichiaratamente impegnati e convinti di conquistare “l’ultimo posto” per evasione fiscale.
Donato Galeone
già Segretario Provinciale Cisl di Frosinone e Regionale Lazio