Mario Fiscariello (Slp Cisl): Continua la protesta dei lavoratori postali della Ciociaria
Tutti i lavoratori di Poste Italiane inizieranno uno sciopero nazionale di tutte le prestazioni straordinarie e aggiuntive, compreso gli abbinamenti nel settore recapito, dal 24 ottobre al 23 Novembre 2016, mentre il giorno 4 Novembre si effettuerà una giornata di sciopero generale nazionale con una manifestazione a Roma. La dichiarazione dello sciopero generale indetta dalle Organizzazioni Sindacali SLP CISL, SLC CGIL, FAILP CISAL, CONFSAL COMUNICAZIONI, E UGL COMUNICAZIONI, come dichiara il Segretario Territoriale SLP CISL Frosinone Mario Fiscariello, è scaturita a seguito della volontà del Governo e dell’AD a collocare in borsa un ulteriore 30 % di Poste Italiane e della volontà dell’AD a portare avanti il progetto di recapito della corrispondenza a giorni alterni su tutto il territorio nazionale ad eccezione di Roma , Napoli e Milano, oltre alla chiusura di uffici postali in piccoli comuni.
In merito alla privatizzazione le OO.SS. fanno rilevare che un’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane snaturerà la funzione sociale e gli asset strategici e i primati produttivi dell’azienda. Funzione sociale che costituisce un elemento imprescindibile di garanzia e sviluppo all’interno del sistema paese e delle relazioni che intercorrono tra azienda, istituzioni, sistema produttivo e cittadini. Ciò vuol dire che qualsiasi decisione si prenda in merito a Poste Italiane, queste attengono anche, inevitabilmente , ai cittadini, alla loro tutela e alla implementazione e attualizzazione dei servizi essenziali. Un’ulteriore processo di privatizzazione di Poste Italiane muterebbe gli assetti proprietari di Poste , marginalizzando il controllo pubblico della stessa con il rischio di un annullamento del servizio sociale. Servizio sociale che attualmente viene fornito a tutti i cittadini. Inoltre ci sembra che si voglia arrivare alla svendita di Poste Italiane il cui ricavo serve solo per fare poca cassa. Questo perchè già con la collocazione in borsa effettuata a novembre 2015, il 35%, sono entrate nelle casse dello stato circa 3 mld di euro mentre con l’attuazione della nuova vendita entrerebbero nelle casse dello stato circa 2 mld di euro. Il Governo afferma che il guadagno deve servire ad alleggerire il debito pubblico. Riteniamo che difficilmente i 2 mld di poste possano alleggerire un debito pubblico di oltre 2000 mld di euro infatti non avremmo alcun beneficio ma otterremmo solo lo smantellamento di una delle più grandi aziende italiane che tra l’altro produce ricchezza e posti di lavoro.
Il servizio universale che viene svolto in ogni angoli del paese sia con la consegna della corrispondenza che con la presenza degli uffici postali, stando in questo modo vicino alle fasce più deboli della popolazione italiana.
Se verrà messa in essere la consegna della corrispondenza a giorni alterni nonostante il Parlamento Europeo ha votato a maggioranza una Risoluzione che dice: «Il servizio universale deve continuare a essere fornito nella misura massima, cioè deve almeno comprendere consegna e ritiro per cinque giorni a settimana per ogni cittadino europeo. Inoltre, al fine di soddisfare l’obbligo di servizio universale è importante mantenere ben funzionanti le reti postali, con un numero sufficiente di punti di accesso nelle regioni rurali, remote o scarsamente popolate», e la chiusura degli uffici più piccoli, nella provincia di Frosinone ci troveremmo difronte ad un taglio di personale superiore alle 100 unità. Ciò andrebbe ad aggravare una situazione già non sostenibile in termini risorse umane e di fornitura di servizio.
Nei giorni scorsi le OO.SS della provincia di Frosinone hanno avuto un incontro con il Prefetto di Frosinone, che si è fatto carico di intervenire presso i preposti Organi Centrali di Governo – Presidenza del Consiglio dei Ministri e Dicasteri competenti , nonchè l’AD di Poste Italiane al fine di riesaminare l’intera situazione e trovare soluzioni per evitare ricadute negative di carattere socio-economico e che vadano a tutelare le fasce più deboli della popolazione. Si è provveduto a presentare un documento al Presidente della Provincia di Frosinone al fine di farsi promotore di un’iniziativa che coinvolgesse tutti i sindaci della provincia considerando che tutti i comuni saranno interessati da quanto deciderà Poste Italiane.
Le OO.SS., conclude Fiscariello, si adopereranno al fine di sensibilizzare il più possibile, oltre che i lavoratori postali, tutti i cittadini della provincia di Frosinone affinchè siano messi a conoscenza di cosa andrebbe a perdere la collettività e producessero iniziative a tutela di un servizio che potrebbe non esserci più da qui a poco.
Comunicato Stampa del Segretario Generale SLP Cisl Mario Fiscariello