Michele Sorge (Cisl Scuola): La situazione della scuola nella provincia di Frosinone
L’anno scolastico per molti studenti è terminato tra bocciature e promozioni. Sono ancora irrisolti i diversi problemi che il mondo della scuola della provincia di Frosinone si trova ad affrontare anche alla luce della riforma scolastica, dei diversi tagli che, in maniera irrazionale, stanno creando non pochi problemi a famiglie, studenti e personale insegnanti, ai dirigenti, al personale amministrativo e di supporto.
Abbiamo voluto affrontare le dinamiche del mondo scolastico provinciale con il neo segretario provinciale della CISL SCUOLA Michele Sorge.
Come è realmente, dal suo punto di osservazione, la situazione della scuola nella provincia di Frosinone? “Il mondo della scuola , da noi, presenta difficoltà legate soprattutto allo stato di confusione, di incertezza e disorientamento in cui è costretta la scuola a causa di indicazioni e norme poco chiare e confuse, che stanno determinando smarrimento in tutto il tessuto scolastico ciociaro”.
Ancora? “L’anno scolastico per molti è finito e nel bilancio che occorre fare, necessita imporsi una riflessione particolare, ad esempio, sul numero assoluto e le percentuali di allievi bocciati. Un elemento importante per capire anche come funziona e quali problemi possono condizionare il meccanismo scolastico.
Inoltre è da sottolineare che la questione ha un particolare valore sociale e ci riguarda direttamente come sindacato confederale, in quanto i ragazzi che vengono bocciati appartengono alle classi sociali più deboli.”
Quali le previsioni? “Dai dati che arrivano dalle scuole emerge che il fenomeno “bocciature” è in aumento. Era prevedibile, dato il clima che si è creato intorno alla richiesta di una scuola più rigorosa e seria ma privata degli strumenti necessari per affrontare la fragilità di molti allievi.
I dati sulle bocciature mettono in forte evidenza che stiamo dinanzi ad un fenomeno che mostra soltanto la punta del problema. Cioè la difficoltà di molti ragazzi ad accettare l’impegno e la fatica che comunque il percorso scolastico richiede.”
Poi? “Ci troviamo di fronte ad un problema che non nasce dentro la scuola ma all’interno di una società che fa loro credere che le cose si possano avere senza sforzo, una società che offre modelli di successo facili e falsi, che non impegna ad un progetto di futuro ma li lusinga con l’idea del “tutto e subito”, consumatori di beni , senza il richiamo e lo stimolo ai valori ed alle sfide vere”.
Non si rischia di, così, cadere nel facile pedagogismo o sociologismo, mancando l’obiettivo di una scuola capace di attrezzare i nostri ragazzi a guardare con occhi diversi il futuro? “Se non affrontiamo la questione sociale in tutti i suoi aspetti, iniziando dalla famiglia, il rischio vero è
quello di determinare una scuola ancor più scollegata, incapace di dare valori. Bisogna creare la cultura della responsabilità, dell’impegno, del sacrificio, eliminando la cultura del tutto e subito, senza valori ed obiettivi di vita certi. La scuola, per certi aspetti vittima di tale situazione, può e deve fare di più. Non è soltanto una questione di apprendimento e di conoscenze, è un problema di ordine educativo. Tutti insieme dobbiamo lavorare per far sì che la scuola sia resa forte non con tagli selvaggi e la politica del risparmio comunque.”
In conclusione? “Gli insegnanti ed i sindacati sono pronti, con tutto il personale scolastico, a fare la loro parte ma è tempo di cambiare rotta. Dalla politica dei tagli si passi alla politica degli investimenti. Occorre inoltre un cambiamento culturale da parte di tutti, serve un grande patto tra gli attori del mondo della scuola che rimetta in gioco la responsabilità educativa di tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro dei ragazzi e del sistema paese e provincia.”
Ufficio stampa e comunicazione Cisl Frosinone, Mario Cerroni