Mozione Finale Assemblea Programmatica e Organizzativa Ust Cisl
L’Assemblea Programmatica e Organizzativa della UST CISL di Frosinone, svolta presso le Terme di Pompeo a Ferentino il giorno 26 settembre 2003, approva la relazione del Segretario Organizzativo Maria Pia Brait, assumendo i contenuti degli interventi del Segretario Confederale Cesare Regenzi, del Segretario Generale della CISL di Roma e Lazio Stefania Vannucci, nonché le conclusioni del Segretario Generale della UST Romano Fratarcangeli e i contributi dell’ampio e qualificato dibattito.
L’Assemblea ritiene necessario che, nell’attuale fase di profondo e veloce cambiamento del sistema delle relazioni economiche e sociali, il Sindacato si confermi come soggetto fortemente autonomo, capace di partecipare al governo dei nuovi e grandi processi, a cominciare dalla ormai consolidata globalizzazione, attraverso relazioni concertative con i governi degli Stati.
In questa Direzione l’assemblea ritiene che vada affermato anche in Europa il modello del Sindacalismo Confederale italiano, in quanto garante e promotore di democrazia, di partecipazione responsabile dei lavoratori e dei Pensionati, soggetto di guida nella crescita economica e sociale delle popolazioni e rappresentante degli interessi e dei diritti essenziali degli uomini e delle donne dell’intero continente.
La CISL deve pertanto accentuare la propria iniziativa per la costruzione di un Sindacato Europeo più vicino e più rispondente alle esigenze dei lavoratori e dei pensionati, oltre che porsi quale soggetto attivo impegnato a favorire, modelli di sviluppo finalizzati alla crescita dell’occupazione e alla tutela del lavoro, deve inoltre promuovere idonee condizioni di solidarietà-sussidiarietà fra gli Stati dell’Unione, finalizzate ad innalzare i livelli di qualità della vita e di sostenibilità sociale delle popolazioni.
L’Assemblea conferma il proprio giudizio positivo e il sostegno per l’azione politica svolta dalla Segreteria Confederale nell’ambito del processo riformatore che coinvolge l’intero nostro Paese.
La firma del Patto per l’Italia, ha rappresentato una scelta coraggiosa e determinata per ricondurre il dibattito e le conseguenti scelte politiche ed economiche sul terreno del confronto e della partecipazione sociale, favorendo il recupero dell’attenzione generale sui grandi temi di attualità, come il Mezzogiorno, l’equità fiscale, lo stato sociale, la scuola, il lavoro.
Particolare impegno deve essere posto dalla CISL sul versante della istruzione e della formazione, elementi essenziali per un armonico percorso di sviluppo della persona e per promuovere cultura, competenza generale e professionale, finalizzato a preparare i giovani alla vita e al lavoro. La riforma Moratti, in questa direzione, rischia di produrre poche luci e molte ombre, oltre che determinare uno stravolgimento e un danno alla scuola pubblica a favore della scuola privata. La Confederazione rivendica un ruolo di confronto attivo, che costringa il Governo ad orientare adeguati investimenti verso il potenziamento delle strutture e delle dotazioni culturali, didattiche e tecniche e a rinunciare a contenere i costi della scuola pubblica attraverso tagli di personale docente e amministrativo.
Ad avviso dell’Assemblea il modello partecipativo e la concertazione come politica, intuizione e pratica affermata con coerenza dalla CISL, deve essere oggi difeso e rilanciato a tutti i livelli, da quello centrale a quello regionale e territoriale, soprattutto in presenza di un decentramento istituzionale che deve vedere il sindacato sempre più presente e protagonista del confronto con le Regioni e con gli Enti Locali e con tutti i soggetti economici e sociali delle realtà di riferimento.
In questa direzione è emersa dal dibattito la necessità di riconfermare la validità del modello contrattuale, che assegna ai Contratti Nazionali il compito delle tutele normative e del valore delle retribuzioni e alla Contrattazione Decentrata, sia nel settore privato, sia nel settore pubblico, la funzione di governo dei processi produttivi e della organizzazione del lavoro, attraverso la gestione concordata delle flessibilità, dei sistemi di orario e delle dinamiche professionali e con la destinazione dei risultati di produttività e redditività ad incrementi retributivi.
Particolare impulso deve essere dato alla contrattazione di secondo livello, che va diffusa sia nelle piccole e piccolissime aziende, sia a livello di territorio o comparto omogeneo al fine di estendere le tutele e i benefici della contrattazione articolata al massimo numero di lavoratori dipendenti.
Questi crescenti impegni richiedono alla CISL una maggiore capacità di adeguare il proprio modello organizzativo ai continui cambiamenti della società e del mondo del lavoro e di estendere e potenziare i propri modelli di rappresentanza e di comunicazione, per rafforzare il proprio peso politico e contrattuale a tutti i livelli orizzontali e di categoria.
In questa direzione, assieme al potenziamento delle proprie strutture organizzative e dei propri apparati operativi, la CISL deve porre un’attenzione particolare alla “prima linea”, alla parte più esposta nel contatto diretto con i Lavoratori e con il territorio e quindi quotidianamente attiva sul campo, cioè i quadri di base, i militanti e gli iscritti, anche attraverso il riequilibrio del flusso delle risorse.
In particolare l’assemblea ritiene che la CISL debba definire con chiarezza i livelli e i luoghi nei quali si concretizza l’incontro e la condivisione dei problemi e la soluzione di essi con i lavoratori e con gli iscritti.
Le modifiche intervenute nel mercato del lavoro, con la diffusione di forme e di tipologie nuove ed atipiche, che rischiano di incanalare il lavoro sul terreno della precarietà, richiedono l’adozione di un diverso e moderno sistema organizzativo della CISL sul territorio, capace di dare risposte a coloro che sono o verranno occupati con contratti diversi da quelli tradizionali e di estendere la rappresentanza, i diritti e le tutele in tutti i luoghi della produzione e del lavoro. In questa direzione diviene assai importante il ruolo degli Enti Bilaterali, non solo come centri di erogazione dei servizi al lavoro, – formazione continua – collocamento – sostegno al reddito – salute e sicurezza –, ma anche come strumento di proselitismo.
In questa prospettiva il territorio resta il luogo nel quale l’azione del Sindacato, più vicina ai problemi e alle esigenze dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, delle donne, può conseguire maggiori risultati di azione politica e di rappresentanza.
Per questo l’Assemblea giudica positivamente i risultati della azione svolta dalla UST nella nostra Provincia, che ha prodotto una forte e costante iniziativa politica fatta di proposte, di interlucuzione autorevole e di confronti serrati con le controparti istituzionali e imprenditoriali, che hanno consentito, con la CISL in prima linea e assieme a CGIL e UIL, di conseguire importanti risultati come il Patto territoriale, i Distretti Industriali ed, in ultimo, il Patto per il Turismo, strumenti e impegni da utilizzare in direzione dello sviluppo economico e dell’occupazione.
In questo ambito l’Assemblea ritiene necessaria una forte condivisione dei contenuti e degli obiettivi della piattaforma recentemente elaborata da CGIL CISL UIL per lo sviluppo e il lavoro nella nostra Provincia che, opportunamente intrecciata con la piattaforma regionale e con il necessario coinvolgimento attivo dei lavoratori e dei pensionati, deve essere oggetto di un confronto serrato con tutte le controparti, come una vera e forte vertenza che, in quanto tale, dovrà vedere sistematici momenti di verifica del rispetto degli impegni e dovrà prevedere incisive iniziative di mobilitazione unitaria in assenza di concreti risultati sul piano dello sviluppo, della tenuta dello stato sociale, della qualità della vita e dell’occupazione.
In tale contesto, particolare impulso va dato al confronto aperto con le Istituzioni provinciali e con la AUSL con la piattaforma definita da CGIL CISL UIL per il potenziamento dei servizi sociali, sanitari e assistenziali su tutto il territorio provinciale, che dovrà vedere assieme alla categoria dei Pensionati, un forte impegno di tutta l’Organizzazione e naturalmente dei Lavoratori e dei cittadini.
L’Assemblea esprime una positiva valutazione dell’impegno e dello sforzo organizzativo prodotto dalla UST, sia sul fronte del potenziamento delle sedi zonali di Sora e di Anagni e dell’apertura di nuove sedi comunali nei centri più importanti, sia sul fronte dei servizi agli iscritti, ai Lavoratori, alla gente.
Il rafforzamento organizzativo ed operativo delgi Enti e delle Associazioni promosse dalla CISL-INAS-IAL-ETSI-CENASCA-ANOLF-ADICONSUM-SICET-ALAI-, che devono dispiegare tutto il potenziale di cui dispongono, assieme alle attività di servizio promosse e gestite direttamente dalla UST-Informalavoro-Sportello 626-Ufficio Vertenze e soprattutto i Servizi Fiscali, hanno rappresentato e rappresentano un valore aggiunto rispetto alla funzione politica e contrattuale della CISL, e sono fattori importanti per il consolidamento e la crescita della nostra base associativa, come dimostrano i dati del tesseramento degli ultimi anni.
In questa direzione va confermato e completato il progetto organizzativo sul quale la UST è impegnata per i prossimi periodi, con la effettiva valorizzazione formale e sostanziale anche in termini di maggiore autonomia, della zona speciale di Cassino e con la precisazione del ruolo delle altre zone CISL che, con il completamento del decentramento delle Categorie sul territorio, potranno svolgere funzioni di coordinamento delle iniziative contrattuali negli ambiti di competenza e di riferimento territoriale per gli iscritti, i Lavoratori e i Pensionati, per tutte le offerte degli Enti, delle Associazioni e dei servizi del sistema CISL.
Un tale progetto rende necessario da parte della CISL un forte rilancio della formazione sindacale e l’attivazione di una politica dei Quadri mirata a valorizzare tutte le risorse umane presenti e militanti nell’Organizzazione, con la definizione di un piano formativo che coinvolga maggiormente i giovani quadri intermedi e di base ed in particolare le donne della CISL che rappresentano un notevole valore aggiunto per il futuro dell’Organizzazione.
Significativamente funzionale a questo impegno organizzativo potrà essere il ruolo della Categoria dei pensionati, che devono essere considerati e valorizzati come una preziosa risorsa di esperienza e di militanza attiva per tutta l’Organizzazione.
Questi nuovi impegni impongono a tutta la CISL di realizzare tempestivamente un nuovo modello, basato su una più marcata confederalità che, nel rispetto della autonomia delle Federazioni di Categoria, dovrà consentire un raccordo politico più stretto e sistematico delle iniziative contrattuali nei settori e nel territorio. In tale ambito l’assemblea ritiene opportuna una verifica degli accorpamenti categoriali già realizzati ed un’attenta valutazione rispetto alla utilità di nuovi accorpamenti.
Come pure, ad avviso dell’assemblea, va fatta una riflessione sulle operazioni di regionalizzazione e di unificazione, come quella relativa alla USR Lazio e alla UST di Roma, da tempo avviata come sperimentazione.
L’Assemblea, valutando positivamente l’impegno profuso dalla Confederazione nel confronto aperto con il Governo sul terreno delle politiche sociali, dello sviluppo economico, del Mezzogiorno e del Mercato del Lavoro e dell’Occupazione, ritiene tuttavia necessario che la CISL, assieme a CGIL e UIL, contrasti con maggiore forza i ripetuti attacchi alla Previdenza Pubblica e le ricorrenti ipotesi di riforma delle pensioni, confermando un netto rifiuto della decontribuzione, dell’innalzamento dell’età pensionabile e dell’utilizzo forzato dei TFR per i fondi complementari. Come va respinto altresì ogni tentativo, a cominciare dalla Finanziaria 2004 che il Governo si appresta a varare, di un’ulteriore smantellamento dello Stato Sociale e ogni rischio di perdita del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, fortemente e continuamente eroso dall’aumento dei prezzi e delle tariffe che colpisce pesantemente soprattutto le famiglie e le fasce più deboli della popolazione.
In questa direzione l’Assemblea esprime condivisione e sostegno per tutte le eventuali iniziative di mobilitazione e di lotta che, in assenza di tangibili risultati dal tavolo del confronto aperto, assieme a CGIL e UIL con il Governo la CISL unitariamente o anche da sola, assumerà nei prossimi giorni.
L’Assemblea infine, in vista dei forti impegni che l’attendono sia sul piano politico, sia sul piano organizzativo, ritiene che, attraverso un dibattito trasparente e costruttivo, debba essere raggiunto il più alto,livello di unità e di coesione interna in tutte le istanze di categoria e confederali, come fattore essenziale per la crescita politica e organizzativa della CISL e come condizione imprescindibile per una sempre maggiore efficacia della funzione concertativa e contrattuale che la nostra Organizzazione è chiamata a svolgere nei prossimi periodi.
APPROVATO ALL’UNANIMITA’ CON 1 ASTENSIONE