Neroni (Fim Cisl): Pronti al confronto su Cassino e sul sistema produttivo della provincia di Frosinone
1 giovane su 4 non trova lavoro,il tasso di disoccupazione è dello 0,5 in più rispetto al 2009 con una perdita di quasi un milione di posti di lavoro.
La situazione nella nostra provincia – dice Franco Neroni, segretario generale FIM CISL della provincia di Frosinone-è ad un livello di gravità che esige un impegno costante,quotidiano del sindacato e delle altre forze sociali e politiche per uscire da una congiuntura che rigetta ogni forma ideologicamente precostituita di contestazione a prescindere ed ogni forma di immobilismo.
Dobbiamo registrare, purtroppo, continua Neroni, nella nostra provincia un aumento della Cassa integrazione in deroga,con oltre 50mila i disoccupati, il tasso di disoccupazione da noi va oltre l’11,4% (quella regionale è all’8,7%).
La disoccupazione giovanile nel Frusinate è oltre il 39% con un tasso di mobilità del 16,7%.
Con questi numeri – commenta il dirigente sindacale -siamo chiamati, ancor più, a fare sindacato. Non possiamo permetterci il lusso di arroccarci in forme di ostracismo e di immobilismo.
Contrattare anche nei momenti difficile è il segno del coraggio, della forza e della responsabilità del sindacato che, come la CISL,ha fatto della contrattazione il veicolo naturale per garantire lavoro e tutele al lavoratore.
In questo contesto di crisi,la CISL ha assunto,nella sua autonomia, senza guardare al colore di chi governa,avendo come stella polare il futuro dei lavoratori e del Paese e della nostra provincia,dice ancora Neroni, la responsabilità di firmare accordi di Pomigliano e di Torino,avviando una nuova stagione di confronto con le parti datoriali.
Basta ricordare che lo stabilimento di Pomigliano era chiuso: quante famiglie hanno rischiato di finire dentro il baratro della povertà?
Tale situazione ci porta concretamente, a riflettere e confrontarci, sulle problematiche che interessano il tessuto produttivo della provincia di Frosinone – continua il dirigente CISL – dove c’è un’importante postazione produttiva del pianeta FIAT come lo stabilimento di Cassino.
Cosa pensa dello sciopero della FIOM del 28 gennaio?
“Non è nostra abitudine dare una valutazione in base ai numeri. Noi siamo per la democrazia, per la partecipazione. Non siamo a favore delle strumentalizzazioni,di posizioni preconcette che rischiano ancor più di ridurre gli spazi della coesione sindacale,necessaria per affrontare le grandi sfide che ci attendono anche a livello provinciale. Noi rigettiamo le parole, rabbiose, di chi pensa che la CISL sia il sindacato del padrone.
E’ un’offesa grave. Va ricordato a chi dimentica facilmente – continua Neroni – che gli stessi contenuti dell’accordo di Pomigliano e Mirafiori come la turnistica, gli interventi sull’assenteismo,la gestione delle pause ed il monte ore sullo straordinario,sono state materie di contrattazione unitaria in tante
aziende ed in molti territori.
Dov’è lo scandalo? Anche Cassino può essere interessato, nel prossimo futuro, ad affrontare tali problematiche.
E noi saremo chiamati ad avere un ruolo di responsabilità nell’apertura della vertenza FIAT nello stabilimento di Cassino.
Con lo scenario che abbiamo (tre vetture in produzione (Bravo-Delta e Giulietta) di cui due ,Bravo e Delta in lento calo; 500 lavoratori in mobilità; un indotto fortemente legato alla Fiat che oggi conta centinaia di
lavoratori in Cassa straordinaria e Cassa in deroga) non possiamo girare la testa dall’altra parte. Dobbiamo essere coesi ed uniti più che mai, consapevoli della partita in gioco.
La FIM e la CISL hanno la responsabilità di garantire i posti di lavoro, con l’obiettivo di crearne dei nuovi per i nostri giovani,anche attraverso percorsi che prevedono nuove relazioni industriali.
Noi non vogliamo escludere nessuna organizzazione sindacale – conclude Neroni – né dalla discussione sulla rappresentanza né dai luoghi di lavoro.
La CISL unisce non divide .
Ufficio stampa CISL