Neroni (Fim Cisl): Pronti alle sfide con senso di responsabilità per riattivare un tavolo di concretezza per uscire dal pantano della crisi provinciale
Forte preoccupazione viene manifestata dalla FIM CISL della provincia di Frosinone, durante il direttivo provinciale del 24 c.m., per il perdurare della crisi industriale ed occupazionale del settore metalmeccanico che mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.
Segnali di ripresa, dice Franco Neroni, segretario generale della FIM CISL, sono fragili ed instabili e quindi insufficienti a cambiare il segno recessivo della fase economica e finanziaria del nostro paese.
Di fronte ad un debito pubblico di 1843 miliardi di euro ed un passivo che ci costa 1 miliardo al giorno di interessi, ragiona il dirigente sindacale, vengono a mancare in maniera quasi irreversibile le risorse per gli investimenti produttivi, infrastrutturali e per il welfare.
L’inflazione, dall’attuale 2,6%, è in forte aumento anche a causa dell’aumento del prezzo del petrolio(+20%) che incide fortemente, si legge nella relazione di Neroni, sulla crescita del nostro Prodotto Interno Lordo(PIL) che oggi è poco sopra l’1%, inferiore a quello degli altri partners europei, dove la media europea viaggia all’1,7% con punte massime per Germania(3,4%) e Francia/1,6%).
L’Italia cresce pochissimo: peggio di noi la Grecia, l’Irlanda ed il Portogallo.
A ciò si aggiunga, continua il segretario generale FIM CISL, una prossima manovra per il 2013 e 2014 che va oltre i 40miliardi di euro, che avrà senza dubbio un impatto destabilizzante sui contribuenti e sulle risorse necessarie al rilancio industriale ed economico anche del nostro territorio.
Una manovra che non affronta il problema rappresentato dai costi impropri della politica e non solo, che, pur in un periodo di forte recessione, sono cresciuti del 40% (4 volte tanto rispetto alla crescita salariale dei lavoratori in 10 anni), rappresentando, dentro il sistema di privilegi, di frodi, di parentopoli, di ruberie e negligenze, circa 200 miliardi di euro l’anno di costi diretti ed indiretti.
Le cose non vanno meglio per la provincia di Frosinone.
Il comparto industriale, si legge nella relazione introduttiva al direttivo provinciale FIM CISL, in particolare il settore metalmeccanico, vive dal 2008 una “profonda crisi sia in termini di commesse e sia in termini di
investimenti nel settore” comportando, nel tempo, un forte impoverimento del “nostro tessuto produttivo” con conseguenze negative sul fronte occupazionale.
Dobbiamo registrare, dice ancora Neroni, che nel 2010 il tasso di disoccupazione a livello provinciale si è attestato all’11,5%, la cassa integrazione è aumentata del 33,9% rispetto al 2009 coinvolgendo 6000
lavoratori. I disoccupati sono circa 50mila (+ 25% rispetto al 2008). Gli inoccupati in cerca di prima occupazione sono circa 36mila e la maggior parte sono giovani. Gli iscritti ai centri per l’impiego sono 86.522 con un tasso di disoccupazione intorno al 50,9% su una media regionale del 59%, attestandosi come uno dei peggiori d’Italia.
Cosa sta facendo il sindacato per rimuovere ostacoli per il miglioramento della situazione?
“Più di una volta, come sindacato, abbiamo sollecitato un tavolo per un confronto necessario ad avanzare proposte concrete e non aleatorie del nostro comparto industriale,ma ad oggi non è stato fatto nessun passo in avanti. “
Occorre:
– innovare gli accordi sulla rappresentanza del 1993 con un sistema condiviso che definisca criteri di rappresentatività e percorsi di democrazia nei luoghi di lavoro;
– ridefinire un nuovo patto unitario per riaprire un confronto costruttivo FIM_FIOM_UIL atto a consolidare le scelte strategiche e le problematiche occupazionali aperte;
– estendere la contrattazione aziendale alle piccole aziende;
– operare, nei piccoli e grandi gruppi, per la costruzione di piattaforme e sintesi unitarie.
Nel caso in cui viene messo in discussione il rapporto organizzazione sindacale e lavoratori, si utilizza l’art.19 dello statuto dei lavoratori, nel caso di piattaforme non unitarie, ogni organizzazione sindacale svilupperà il
negoziato ed il confronto con i lavoratori secondo le regole del proprio statuto.
Nella logica e cultura della contrattazione, propria della CISL, nel ribadire l’importanza della contrattazione di II livello, la CISL e la nostra categoria, conclude Neroni, sono per regole immediate che vadano nella direzione di una riduzione drastica del prelievo fiscale a favore di lavoratori, pensionati ed imprese.
La CISL su questo piano non scherza: è pronta allo sciopero generale come ribadito nella recente manifestazione del 18 giugno a Roma.
Ufficio Stampa e Comunicazione Cisl di Frosinone