P. Legnante (Fistel): una concertazione totale per affrontare la crisi in provincia di Frosinone
Il sindacato della concertazione e della libertà – Il tempo passa la Cisl resta questo lo slogan del 4 Congresso provinciale della Fistel Cisl della provincia di Frosinone. Congresso, tenutosi il 6 corrente mese, per eleggere il segretario generale territoriale e la segreteria. Dopo un dinamico confronto tra i lavoratori, i delegati hanno eletto segretario generale territoriale Pasquale Legnante coadiuvato dai segretari Grassi e Marrocco.
La Fistel, è la categoria che rappresenta i lavoratori dell’informazione, dello spettacolo, delle telecomunicazioni e del settore cartario. Un mondo articolato che, come gli altri mondi del pianeta lavoro, sta attraversando una fase alquanto critica. Quali le cause di una crisi che, nel caso specifico del Frusinate, pesa in maniera forte? “Una premessa: il congresso non è soltanto l’occasione per il rinnovo degli organismi interni all’organizzazione sindacale, esso è soprattutto il momento in cui ci si confronta per discutere, riflettere sulle questioni che, in questa particolare circostanza, coinvolge in maniera preoccupante non solo il mondo del lavoro ma l’intero sistema provincia e paese. La crisi in cui versa l’economia della nostra provincia, in particolar negli ultimi anni, è frutto di un processo di deindustrializzazione e delocalizzazione, che affonda le sue radici nella complessità e diversità del tessuto economico esistente nel Frusinate”.
Poi? “Dopo la soppressione delle agevolazioni previste dalla Cassa del Mezzogiorno, la provincia di Frosinone è stata inquadrata tra le zone ad obiettivo due nella mappa degli incentivi, non considerando la morfologia del suo tessuto economico e sociale. Gli effetti sortiti da questa mappatura congiuntamente alla mancanza di infrastrutture materiali ed immateriali, hanno fortemente inciso sull’inarrestabile crisi industriale che ha inciso ed incide negativamente nel nostro sistema industriale.”
Infatti? “Basta considerare, ad esempio, come negli ultimi anni , il settore manifatturiero, spina dorsale nella produzione della ricchezza e quindi dell’occupazione, è passato dal 21,4% al 18,5% come produzione del PIL .
La provincia di Frosinone era la provincia più industrializzata del Lazio e la 32esima del Paese, una sorta di nord-est dell’Italia centrale. Gli interventi regionali , con la costituzione dei distretti del marmo, del tessile e della carta unitamente ai sistemi locali del chimico-farmaceutico ed aerospaziale, non hanno fatto registrare risultati sperati. Qualche segnale in positivo è venuto dalla legge 46 per la Fiat e l’indotto, anche se le notizie dal mondo dell’auto on sono rassicuranti.
Per fare sintesi si può dire : la provincia di Frosinone per patrimonio medio delle famiglie si colloca al 74 posto tra le province italiane ed il più basso della regione Lazio, 90mila persone vivono in condizione di povertà e il Sole 24 ore ci posizione all’83 (eravamo all’80) posto per la qualità della vita sulle 103 province del Paese.”
Un dramma? “Non è attitudine del sindacato drammatizzare situazioni che sono sul tappeto e sotto gli occhi di tutti. Ad oggi, altro dato significativo per dare la dimensione dei problemi, registriamo una disoccupazione al 12% che coinvolge oltre 20mila lavoratori ai quali si aggiungono i disoccupati di lunga durata per arrivare alla non modica cifra di 85mila unità. La provincia di Frosinone è prima in Italia per numero di ore di cassa integrazione.
Nel 2008 nel Lazio sono state utilizzate 20milioni di ore di CIG, di queste 11 milioni nella sola provincia di Frosinone.”
Come è la situazione nel settore cartario nella provincia di Frosinone? “Dopo anni di crescita dei fatturati, il settore della carta sta affrontando una congiuntura negativa, dovuta sia alla crisi economica generale, che , ad esempio, ai costi energetici elevati.
La forte incidenza dei costi energetici costringe molte imprese ad investire in cogenerazione completando la conversione degli impianti di combustione al gas naturale.
Per fare alcuni esempi : la Burgo Group con stabilimento a Sora, a seguito di accordi sindacali, riesce, anche attraverso nuova tecnologia ed una nuova organizzazione del lavoro, pur tra le difficoltà del momento, riesce a garantire continuità lavorativa.
La Reno De Medici di Villa S:Lucia ,facente parte del Gruppo Reno De Medici ha perso sul mercato europeo nel 2008 110.000 tons.di prodotto sul 2007. Per l’anno in corso la previsione e di 40mila tons di cartoncino di imballaggio in meno.”
Cosa fare in conclusione? “Come FISTEL CISL e come CISL riteniamo che non è il tempo delle ricette tradizionali ma di adottare una strategia di ampio respiro, coinvolgendo tutti gli attori sociali ed istituzionali, in modo particolare la Regione Lazio. Occorre una concertazione totale con tempi rapidi e certi nel dare risposte, abbandonando pregiudizi ideologici o di altro genere che possono aggravare la non facile situazione.
Va ricordato per dare speranza che nel 2006 è stato rinnovato un dignitoso contratto nazionale del lavoro ed a marzo 2007 è stato rinnovato il biennio economico con soddisfacenti risultati.”
Ufficio stampa e comunicazione CISL – Mario Cerroni