Questure e Prefetture rischiano la paralisi. “Da domani tutti a casa i Lavoratori Precari”
E’ allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale precario “prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie.Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti interinali, diversi lavoratori anche in Provincia di Frosinone.
Per chiedere un’inversione di rotta, i sindacati hanno chiesto al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di attivarsi per questo personale che, del resto, nel 2007, aveva iniziato un percorso di stabilizzazione che si sarebbe dovuto concludere alla fine del 2010 con la firma definitiva del contratto di assunzione. Non solo i sindacati ma anche le associazioni degli immigrati si stanno mobilitando per far capire al Governo che la rinuncia a questo personale sarebbe deletereo per una struttura amministrativa che già fatica a rispettare i tempi di rilascio dei permessi di soggiorno previsti dalla legge. La richiesta è semplice, riassume Coppotelli: il personale finora contrattualizzato non va disperso; i contratti vanno rinnovati ed è necessario prorogarli fino al completamento delle domande pendenti della recente sanatoria delle colf e badanti e al ripristino dei normali carichi di lavoro all’interno delle Questure e Prefetture. La Cisl, oltre a chiedere il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale, insiste sulla necessità di trasferire tutta la procedura del rilascio dei secondi rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni, infatti il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi. Quindi, conclude Coppotelli, vanno evase tutte le pratiche ancora pendenti della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo e hanno sostenuto un onere economico non indifferente.