Riforma del lavoro: servono investimenti per favorire l’occupazione
I dati elaborati dal Centro Studi della Cisl di Frosinone sulla disoccupazione giovanile sono allarmanti raggiungono: il 36,8% ed è in aumento il numero degli over 40, che cercano un reinserimento nel mercato del lavoro.
In piena crisi è la realtà industriale della nostra provincia, infatti quotidianamente assistiamo a mobilitazioni di lavoratori che cercano di difendere “ad ogni costo” il proprio posto di lavoro.
Riescono a garantire ancora un po’ di ossigeno il comparto chimico e quello metalmeccanico, in particolare modo l’indotto Fiat dove una buona parte degli occupati sono assunti con contratti di lavoro in somministrazione attraverso le Agenzie per il Lavoro.
Questo è lo scenario che stiamo vivendo, un’economia ormai stagnante che ha bisogno di essere supportata con l’intervento anche delle istituzioni locali.
Dal 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge 92/2012 che disciplina il mercato del lavoro avendo come finalità quella di garantire l’occupazione giovanile.
Sono state apportate una serie di modifiche che hanno posto restrizioni al ricorso illegittimo a forme contrattuali che nascondono a tutti gli effetti rapporti di lavoro subordinato.
Pensiamo tanto alle tante finte Collaborazioni a progetto e Partite Iva quanto all’Associazione in partecipazione.
Pur riconoscendo la necessità di intervenire per evitare comportamenti elusivi si corre il rischio di non favorire l’occupazione e quindi le assunzioni da parte dei datori di lavoro.
Commenta Stefano Tomaselli, Segretario Generale della Felsa Cisl di Frosinone, una riforma che sicuramente contiene alcune importanti novità ma che può essere ulteriormente migliorata. Accanto ad una riforma del mercato del lavoro penso siano necessarie misure per incentivare gli investimenti sul nostro territorio.
Quali frutti possiamo aspettarci da questa riforma senza creare posti di lavoro?
Continua Tomaselli:Sostenere le imprese con incentivi per le nuove assunzioni, una riduzione del costo del lavoro e una semplificazione delle procedure per iniziare un nuova attività rappresentano, senza alcun dubbio, gli strumenti utili per una ripresa economica dell’intero Paese e del territorio in cui vivo evitando la delocalizzazione delle imprese.
Tornare ad investimenti in Italia è una priorità assoluta che deve essere perseguita se il nostro Paese vuole tornare ad essere competitivo e superare in questo modo la crisi occupazionale che ha portato alla chiusura di realtà industriali, un tempo fiore all’occhiello della provincia di Frosinone.