Somministrati Felsa: Via libera alla piattaforma per il rinnovo
Una flessibilità contrattata, in grado di costruire una vera e propria governance, un sistema avanzato di diritti e tutele che veda al centro il lavoratore e il territorio.
Il lavoro in somministrazione riparte da qui, secondo quanto previsto nella piattaforma di rinnovo contrattuale di categoria predisposta dalla Felsa Cisl, come approvata dal Consiglio Generale di categoria dopo diverse assemblee di confronto con i lavoratori.
Gli sportelli territoriali di Ebitemp, il rafforzamento delle Commissioni sindacali territoriali, le politiche attive nel territorio, come la formazione continua, sono alcuni strumenti utili a mettere sempre più al centro dell’azione sindacale il lavoratore in somministrazione, permettendone un coinvolgimento diretto.
La piattaforma, inoltre, si sviluppa nella tutela delle missioni di breve durata, nella parità economica e normativa, nel rafforzamento del tempo indeterminato, verso l’ampliamento dei diritti di informazione. In tutto questo articolato disegno è fondamentale, ancora una volta e ancora di più che in passato, il ruolo di una bilateralità che è perno e sintesi ideale degli interessi dei lavoratori, delle parti sociali e delle agenzie per il lavoro.
Da questo punto di vista, quindi, anche il contributo simbolico richiesto al lavoratore per accedere alla bilateralità deve essere inteso unicamente all’interno di questa logica: porre al centro del sistema contrattuale proprio il lavoratore e garantire, allo stesso modo, congruità ed esigibilità delle prestazioni.
“Le novità di queste settimane, arrivate dalla riforma del mercato del lavoro – spiega il segretario nazionale Felsa Cisl, Silvia Degl’Innocenti – hanno posto alla nostra attenzione una priorità assoluta, quella di immaginare, in sede di rinnovo contrattuale, una piattaforma diversa rispetto al recente passato e in grado di interpretare al meglio i cambiamenti in atto, spostando l’attenzione dal livello nazionale ad uno marcatamente territoriale, maggiormente in grado di interpretare i bisogni del lavoratore in somministrazione e rafforzare così l’azione sindacale”. “Se quello precedente – sottolinea Degl’Innocenti – può essere definito come il contratto ‘del welfare’, questo è certamente quello della ‘rappresentanza’”. Una rappresentanza più forte che, proprio partendo da una diversa dimensione territoriale, riesce a porre rimedio ad una delle difficoltà croniche del lavoro in somministrazione, cioè quella di far percepire concretamente al lavoratore di non essere solo nel suo percorso, ma anzi di far parte di un sistema integrato.
In questo modo, l’appuntamento del rinnovo contrattuale ritaglia per se stesso un obiettivo importante e ambizioso, quello di costruire nuovi diritti e nuove tutele, rilanciando dal territorio il ruolo della rappresentanza, della contrattazione e della bilateralità. Si declina così, per il sindacato, la sfida della crescita in un momento particolarmente delicato per l’intero sistema delle relazioni industriali.