Le profonde trasformazioni intervenute in questi ultimi anni in materia di immigrazione e riguardanti sia l’aspetto normativo sia culturale necessitano di una riflessione attenta, responsabile ed aperta al cambiamento richiesto dai processi di integrazione multiculturale. Deve continuare il processo riformatore per snellire gli adempimenti amministrativi derivanti dalla normativa sul soggiorno, nella determinazione di quote annuali realistiche per l’ingresso di nuovi lavoratori qualificati e non, per fronteggiare fenomeni devianti e criminali, sul riconoscimento della cittadinanza e soprattutto nel sostenere e favorire la partecipazione della collettività immigrata alla vita sociale e civile del nostro Paese.
In un mondo globalizzato siamo tutti migranti e la Provincia di Frosinone non è lasciata fuori dal processo inclusivo che vede una presenza complessiva di circa 11.384 stranieri soggiornanti.
La gestione del fenomeno migratorio rientra tra le questioni complesse che la Provincia in primis e gli enti locali si trovano ad affrontare. Nell’ambito delle funzioni previste dal D.Lgs. 286/98 e delle attività di cui al Progetto Osservatorio sull’Integrazione e la Multietnicità, e necessario fornire ai soggetti deboli, ulteriori strumenti e opportunità per l’inserimento sociale, lavorativo, l’integrazione sociale e la difesa dei diritti.
Il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, dei Patronati e delle strutture dedicate predispone gli attori sociali a fornire agli immigrati, in una logica di rete, informazioni ed assistenza, a prevenire e contrastare forme di discriminazione, attività di Segretariato sociale, di tutela dei diritti e di integrazione sociale.
Il protocollo operativo proposto dal Consigliere provinciale Delegato alle Politiche Migratorie, Tanevini va nella giusta direzione e trova il sostegno della CISL. Rappresenta l’attuazione operativa delle regole concertative. Porta dentro le sedi provinciali le attività dei Patronati. Le ricadute di questo importante accordo provinciale saranno fondamentali su diversi aspetti. Tra i più importanti quelli di uniformare i servizi creando modelli standard di prestazione, quello di poter monitorare le esigenze e richieste prevalenti dei migranti, il segretariato sociale, informazioni sulla legislazione del lavoro, assistenza legale di base e risoluzione di pratiche amministrative ma, soprattutto la possibilità di procedere verso forme preventive di inclusione sociale, grazie alle sedi territoriali che fungeranno da veri e propri luoghi di promozione delle politiche migratorie e della multiculturalità.