Una laurea non sempre basta. Resiste la conoscenza.
Un buon curriculum, un’esperienza già maturata su altri posti di lavoro, la conoscenza di più lingue straniere e così via. Sono questi gli elementi che la più diversa letteratura sui temi del mercato del lavoro indica come essenziali per un’occupazione duratura e soddisfacente per chi si affaccia per la prima volta sul mercato del lavoro. Ancora una volta però, i numeri individuano una realtà che è ben diversa, anche in Provincia di Frosinone.
In tal senso interviene il Presidente dell’ALAI – CISL Enrico Coppotelli, Responsabile, tra l’altro, del CLUB del Lavoro della CISL di Frosinone.
Nonostante la conquista del titolo di studio, purtroppo anche nella Nostra Provincia, la mobilità sociale resta scarsa.
Laurearsi è importante, ma da una ricerca condotta dai Nostri tecnici del Centro Studi della CISL di Frosinone “se si proviene dalla famiglia giusta”, non solo perchè ricca ma anche perché inserita in un reticolo di rapporti sociali, il tanto sospirato posto di lavoro arriva praticamente subito.
Per le famiglie dei ceti sociali più bassi l’investimento negli studi universitari è rischioso, ma non sempre.
La laurea riduce il rischio che lo studente resti disoccupato, ma non riduce il rischio di trovare un’occupazione mal retribuita.
Quali consigli allora? È più facile trovare lavoro stando nel mondo del lavoro piuttosto che standone fuori, commenta Coppotelli.
In che senso? Nel senso che se si aspetta l’impiego dei sogni questo molto presumibilmente rimarrà solo un miraggio.
Quindi iniziare, iniziare a comprendere che il lavoro è la chiave di accesso alla cittadinanza e poi non sottovalutare assolutamente gli strumenti della Legge 30 a favore di chi cerca un impiego.
Con la legge 30/03 viene portata a compimento la riforma dei servizi per l’impiego iniziata nel 1997, con l’obiettivo di migliorare le capacità di inserimento professionale dei disoccupati. Il risultato finale è una modifica profonda del modo di intendere la gestione del mercato del lavoro: non più un collocamento pubblico a cui si aggiungono, per eccezione, agenzie private di collocamento, ma un sistema misto, in cui al pubblico si affiancano alla pari soggetti privati purché abbiano i requisiti (professionali, economici etc.) richiesti e siano autorizzati dallo Stato o accreditati dalle Regioni.
I centri per l’impiego:
In tutte le regioni, e più precisamente in tutte le province, ogni 100.000 abitanti è stato istituito un centro per l’impiego. Il centro per l’impiego è il soggetto, all’interno del sistema della riforma del collocamento, più vicino al territorio e deve curare per il suo bacino di riferimento la prestazioni di servizi ai disoccupati.
In tutte le regioni, e più precisamente in tutte le province, ogni 100.000 abitanti è stato istituito un centro per l’impiego. Il centro per l’impiego è il soggetto, all’interno del sistema della riforma del collocamento, più vicino al territorio e deve curare per il suo bacino di riferimento la prestazioni di servizi ai disoccupati.
I servizi privati:
La nuova legislazione istituisce le agenzie per il lavoro, prevedendo di fatto un rafforzamento ed un ampliamento delle possibilità per gli operatori privati e pubblici di fare collocamento.
La nuova legislazione istituisce le agenzie per il lavoro, prevedendo di fatto un rafforzamento ed un ampliamento delle possibilità per gli operatori privati e pubblici di fare collocamento.
Quindi a fianco alla formazione tanto orientamento per comprendere che il titolo di studio e i sacrifici per ottenerlo, pagano sempre.
Ufficio Stampa Alai Cisl