XVII CONGRESSO CONFEDERALE CISL
Roma, 14 giugno 2013. “Per una revisione efficiente e responsabile del Titolo V della Costituzione” la Tavola rotonda al centro della terza giornata dei lavori del XVII Congresso della Cisl. Ospiti del dibattito, moderato dal direttore de “La Stampa” Marcello Sorgi, oltre a Luca Antonini, Ordinario di Diritto costituzionale Università di Padova e Mauro Magatti, Ordinario di Sociologia Università Cattolica di Milano, il Ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante, Responsabile PD per le Riforme.
“I modelli istituzionali, presidenzialismo-parlamentarismo, non devono diventare ideologie di sostituzione rispetto alle ideologie del Novecento ne’ si puo’ pensare di risolvere tutto con “due tifoserie contrapposte” ha detto il Ministro Gaetano Quagliariello, intervenendo alla Tavola rotonda. “Non ci devono essere totem che coprano il vuoto di quelle ideologie perche’ se facciamo questo non si va da nessuna parte” – ha aggiunto sottolineando che occorre “avere in mente un’idea complessiva di funzionamento dello Stato che possa essere all’altezza della crisi che viviamo. Centralita’ della persona, importanza dei corpi intermedi e partecipazione diffusa sono, per il ministro delle riforme i principi che reggono anche di fronte ai cambiamenti dell’agenda politica del terzo millennio. Una democrazia indipendentemente se parlamentare o presidenzialista – ha concluso – funziona se ci sono questi tre principi”.
Per Luciano Violante occorre “ricostruire un ordine istituzionale, e’ questo lo scopo delle riforme. Non si tratta un gioco. Ma non possiamo aspettare tanto tempo, c’e’ da meravigliarsi che il Paese stia ancora in piedi.
Lo scontro tra formule e’ sterile, il problema non sono le formule ma i risultati -ha spiegato. “Se il punto e’ che bisogna rendere il Paese piu’ rappresentativo, scegliamo le formule migliori. Si puo’ avere un regime parlamentare efficace con un governo forte. E’ quello che vogliamo, un governo capace di decidere e un Parlamento capace di rappresentare- Speriamo di fare in breve tempo il nostro lavoro”. Ed ha chiesto di organizzare “confronti con i grandi soggetti per receprie opinoni. Un progetto di grande riforma del Paese non puo’ nascere in una stanza. Il tema deve avere il consenso sociale necessario per avere le gambe su cui camminare”.
fSecondo il Professor Antonini il periodo che stiamo attraversando offre al governo delle larghe intese “un’occasione di mettere ordine in questo policentrismo anarchico. Se “Se non lo farà – è il monito di Antonini – chiunque vinca in futuro non potrà governare”.Quindi la revisione del nostro federalismo pasticciato e incompiuto il cui risultato è un sistema ingestibile”.
“Ci siamo affidati all’alchimia invece che all’ingegneria, senza un progetto” ha osservato il sociologo Mauro Magatti secondo il quale occorre una “nuova idea di centralità dello Stato nazione”